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Riassunti

GUIDA ALLA CONSULTAZIONE

1979
RELAZIONE TECNICO-SANITARIA
SULLE STRUTTURE CASA-FAMIGLIA


1980
L'ANZIANO PSICHIATRICO: BREVI RIFLESSIONI, SITUAZIONE ATTUALE NELL'O.P.I.S., POSSIBILITÀ DI SOLUZIONE
1981
INCONTRO-DIBATTITO IN OCCASIONE
DEL PRIMO ANNO DI ATTIVITÀ DELLA CASA FAMIGLIA DI NARDÒ
(NARDÒ, OTTOBRE 1981)


L'ASSISTENZA PSICHIATRICA NELLA PROVINCIA DI LECCE
PRIMA E DOPO LA LEGGE N° 180 DEL 1978
1984
PSICOFARMACI E TOSSICODIPENDENZA
1986
SULL'ABUSO DELLA DIAGNOSI DI EPILESSIA IN ETÀ PEDIATRICA

NEUROLETTICI "LONG-ACTING" NELLE STRUTTURE TERRITORIALI DELLA PROVINCIA DI LECCE
1989
VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELLA VITA
IN UN GRUPPO DI PAZIENTI PSICOTICI
1992
GLI STATI MISTI PSICOTICI: DESCRIZIONE DI DUE CASI CLINICI

SINDROME PARANOIDEA O DISORDINE SCHIZOAFFETTIVO: RIFLESSIONI SU UNA ESPERIENZA CLINICA

TRATTAMENTO CON PINDOLOLO DEI DISTURBI COMPORTAMENTALI DI CEREBROPATICI

LA CRONICITÀ NELL'O.P.I.S.
1993
PINDOLOLO E COMPORTAMENTO AGGRESSIVO UNO STUDIO APERTO

RITARDO MENTALE E DISTURBO BIPOLARE: UN CASO CLINICO

USO DELLA VALPROMIDE IN PSICHIATRIA: UNA RASSEGNA BIBLIOGRAFICA
1994
RUOLO DELLA FLUOXETINA NELLA SCHIZOFRENIA CRONICA

IL DISTURBO ORGANICO DI PERSONALITÀ: RISPOSTA TERAPEUTICA ALLA VALPROMIDE E ALL'AC. VALPROICO
1995
PROGETTO DI RAZIONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN UN PADIGLIONE DELL'OSPEDALE PSICHIATRICO
Prima parte: nosografia e clinica


UN CASO DI SCHIZOFRENIA CRONICA TRATTATO CON CLOZAPINA
1996
PROGETTO DI RAZIONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN UN PADIGLIONE DELL'OSPEDALE PSICHIATRICO
Seconda parte: psicofarmacoterapia


PROGETTO DI RAZIONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE IN UN PADIGLIONE DELL'OSPEDALE PSICHIATRICO
Terza parte: riabilitazione


REPERTI MORFOLOGICI ALLA TAC CRANICA IN PAZIENTI SCHIZOFRENICI CRONICI

PROPOSTA PER L'ATTUAZIONE DEL PROGETTO-OBIETTIVO "TUTELA DELLA SALUTE MENTALE"
NEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI
1997
UN CASO CLINICO SINGOLARE, OVVERO IL “CASO DELL’UOMO DELL’ACQUA”
2000
PROBLEMI DI CLASSIFICAZIONE IN PSICOFARMACOLOGIA

GUIDA ALLA GESTIONE DEL TRATTAMENTO CON CLOZAPINA
2001
LA DEPRESSIONE                                     IL DISTURBO DI PANICO

ANTIPSICOSI TIPICA ED ATIPICA           UN CASO DI SINDROME DI CAPGRAS
2002
PSICHIATRIA PER TUTTI

RIFLESSIONI SULLA DIAGNOSTICA DIFFERENZIALE TRA LA SCHIZOFRENIA E IL DISTURBO DELL'UMORE
2003
LA VALUTAZIONE DELLA PERCEZIONE PSICOLOGICA
DELLA MALATTIA MENTALE


LA PSICHIATRIA ITALIANA DOPO LA RIFORMA
2004
LA CONTENZIONE

RAPPORTO FRA IL TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO E IL DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS
2005
GLI INIBITORI DELLA COMT POSSONO AVERE UN RUOLO NEL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELLA SCHIZOFRENIA?
2006
GUIDA ALLA SCELTA DELL'ANTIPSICOTICO ATIPICO

ESPERIENZE DI PSICHIATRIA COMUNITARIA    DISFRENIA TARDIVA INDOTTA DA ANTIPSICOTICI
2007
DISFRENIA TARDIVA INDOTTA DA ANTIPSICOTICI: CASI CLINICI
2008
DATI PARZIALI SULL'ATTIVITÀ DI UN CSM DEL SUD D'ITALIA
2010
UN CASO DI DELIRIO EROTICO – CENNI STORICI E RASSEGNA DELLA LETTERATURA
2011
LA SINDROME DI ALIENAZIONE PARENTALE (PAS): REALTÀ CLINICA O ARGOMENTO RETORICO?

LA "RIABILITAZIONE OBBLIGATORIA”
2012
SULLA “OSCENITÀ” DEL CONCETTO DI SCHIZOFRENIA

Andrea Mazzeo*

SULLA “OSCENITÀ” DEL CONCETTO DI SCHIZOFRENIA

"Psychiatry Online", 2012.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

RIASSUNTO

L’A compie una revisione storica dei concetti di demenza precoce e schizofrenia, mediante l’analisi dei lavori di Pinel, Haslam e Morel e riprendendo alcune delle critiche che all’epoca furono rivolte alla neonata malattia. Sin dalla sua nascita la demenza precoce/schizofrenia fu ritenuta una costruzione artificiale che inglobava malattie differenti; in questo senso, come concetto che tutto comprende, viene definita “oscena”, secondo la tesi del filosofo Jean Baudrillard.

L’A propone di mantenere l’attuale modello nosografico della schizofrenia ma considera i disturbi elencati come entità autonome e non sottotipi della schizofrenia; propone inoltre di rinominare il gruppo dei disturbi psicotici primari come “Disturbi dell’Integrazione Sociale”, riprendendo una indicazione della psichiatria giapponese.

Viene infine proposto, in controtendenza al draft del DSM-V, di mantenere lo schema attuale della classificazione della schizofrenia rinominata come Disturbo dell’Integrazione Sociale e che comprende il Disturbo Paranoide (F20.0x), il Disturbo Disorganizzato (F20.1x), il Disturbo Catatonico (F20.2x), il Disturbo Indifferenziato (F20.3x) e il Disturbo Residuo (F20.5x). Circa gli altri disturbi psicotici propone di rinominarli come Disturbo dell’Integrazione di Breve Durata (F20.8) e Disturbo Misto dell’Integrazione e dell’Umore ((F25.x). Criteri diagnostici e di decorso restano immutati, ponendo così le basi per lo studio separato di ogni singolo disturbo, secondo una indicazione metodologica fondamentale di Jaspers il quale ha affermato che «un esito uguale non è una prova per l’identità delle malattie».

ABSTRACT

The author makes a historical review of the concepts of dementia praecox and schizophrenia, analyzing the works of Pinel, Haslam and Morel and citing some of the criticisms which were addressed in that period towards the new disease. Since its birth, dementia praecox/schizophrenia was considered an artificial construct that incorporated different diseases; in that sense, as a concept that includes everything, it is defined as “obscene” according to the thesis of the philosopher Jean Baudrillard.

The author proposes to maintain the current nosographic model of Schizophrenia yet considers the conditions listed as independent entities and not as subtypes of Schizophrenia: the author also proposes to rename the group of Primary Psychotic Disorders as “Social Integration Disorders”, drawing on an indication from Japanese psychiatry.

Finally, the author proposes, in contrast to the draft of DSM-V, to maintain the current scheme of the classification of Schizophrenia, renamed as Social Integration Disorder, which includes Paranoid Disorder (F20.0x), Disorganized Disorder (F20.1x), Catatonic Disorder (F20.2x), Undifferentiated Disorder (F20.3x) and Residual Disorder (F20.5x). As to the other Psychotic Disorders, the author proposes to rename them as Brief Integration Disorder (F20.8) and Mixed Integration and Mood Disorder (F25.x). The diagnostic and course criteria would remain unchanged, thus laying the foundations for the separate study of each disorder, according to a fundamental methodological recommendation of Jaspers, who stated that: «An equal outcome is not a proof of the identity of diseases».

RÉSUMÉ

L’auteur fait un rappel historique des concepts de démence précoce et schizophrénie en analysant les travaux de Pinel, Haslam et Morel et la récupération de certaines des critiques qui ont été abordés a l’époque à la nouvelle maladie; depuis sa création, la démence précoce/schizophrénie a été considéré comme une construction artificielle qui a incorporé différentes maladies; dans ce sens, comme concept qui inclut ‘tout le monde’, est décrit comme “obscène”, selon la thèse du philosophe Jean Baudrillard.

L’auteur propose de maintenir le modèle actuel nosologique de la schizophrénie, mais considère les conditions énumérées comme des entités indépendantes et non sous-types de schizophrénie; également propose de renommer le groupe des troubles psychotiques primaires tels que “Troubles de l’Intégration Sociale”, en reprenant une indication de la psychiatrie japonaise.

Enfin, il propose, en contraste avec le projet du DSM-V, de maintenir le régime actuel de classification de la Schizophrénie et de la renommé comme Trouble l’Intégration Sociale qui comprend Trouble Paranoïde (F20.0x), Trouble Désorganisé (F20.1x) Trouble Catatonique (F20.2x), Trouble Indifférencié (F20.3x) et Trouble Résiduel (F20.5x). A propos de l’autres troubles psychotiques propose de les renommé comme Trouble de l’Intégration de Courte Durée (F20.8) et Trouble de l’Humeur et de l’Intégration Mixte (F25.x). Critères diagnostiques et de course restent inchangés, jetant ainsi les bases pour l’étude séparée de chaque trouble, selon une indication méthodologique fondamental de Jaspers qui a dit que «Une même issue n’est pas une preuve de l’identité des maladies”.

RESUMEN

El autor hace una revisión histórica de los conceptos de demencia precoz y esquizofrenia mediante el análisis de la obra de Pinel, Haslam y Morel y la recuperación de algunas de las críticas que se abordaron en el momento a la nueva enfermedad. Desde su inicio temprano la demencia precoz/esquizofrenia se considera una construcción artificial que incorpora diferentes enfermedades; en este sentido, cómo concepto que incluye todos, se describe como “obscena”, según la tesis del filósofo Jean Baudrillard.

El autor propone que se mantenga el actual modelo nosológico de la esquizofrenia, pero teniendo en cuenta las condiciones que figuran como entidades independientes y non subtipos de la esquizofrenia; también propone cambiar el nombre del grupo de los trastornos psicóticos primarios tales como “Trastornos de la Integración Social”, volviendo una indicación de la psiquiatría japonesa.

Por último, propone, en contraste con el proyecto del DSM-V, de mantener el actual esquema de clasificación de la esquizofrenia y rebautizada como Trastorno de la Integración Social que incluye Trastorno Paranoide (F20.0x), Trastorno Desorganizado (F20.1x) Trastorno Catatónico (F20.2x), Trastorno Indiferenciado (F20.3x) y Trastorno Residual (F20.5x). Sobre el otros trastornos psicóticos propone que pasará a denominarse como Trastorno Breve de la Integración (F20.8) y Trastorno Mixto del Humor y la Integración (F25.x). Criterios para el diagnóstico y el curso no han cambiado, sentando así las bases para el estudio separado de cada trastorno, de acuerdo a una indicación metodológica fundamental de Jaspers, quien dijo que “Un éxito igual no es prueba de la identidad de las enfermedades”.

RESUMO

O autor faz uma revisão histórica dos conceitos de demência precoce e esquizofrenia, analisando a obra de Pinel, Haslam e Morel e recuperando algumas das críticas que na época foram abordadas à doença recêm nascida. Desde a sua criação a demência precoce/esquizofrenia foi considerada como uma construção artificial que incorporou doenças diferentes; neste sentido, como conceito que inclui tudo, é descrita como “obscena”, comforme à tese do filósofo Jean Baudrillard.

O autor propõe que se mantenha o atual modelo nosológico da esquizofrenia, mas considerando as condições listadas como entidades independentes e não subtipos de esquizofrenia; também propõe de renomear o grupo de transtornos psicóticos primários, tais como “Transtornos da Integração Social”, retomando uma indicação da psiquiatria japonêsa.

Por último, propõe, em contraste com o projecto do DSM-V, de manter o esquema atual de classificação da Esquizofrenia renomeada como Transtorno da Integração Social, que inclui Transtorno Paranóide (F20.0x), Transtorno Desorganizado (F20.1x) Transtorno Catatônico (F20.2x), Transtorno Indiferenciado (F20.3x) e Transtorno Residual (F20.5x). Sobre os outros transtornos psicóticos propõe a ser renomeados como Transtorno Breve da Integração (F20.8) e Transtorno Misto do Humor e Integração (F25.x). Critérios de diagnóstico e curso permanecem inalterados, lançando assim as bases para o estudo separado de cada transtorno, de acordo com uma indicação metodológica fundamental de Jaspers que disse que “Um êxito igual não é uma prova da identidade das doenças”.

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Andrea Mazzeo*

LA "RIABILITAZIONE OBBLIGATORIA”

"Psychiatry Online", 2011.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

Il lavoro presenta dieci casi di pazienti psicotici inseriti, contro la loro volontà, in comunità riabilitative psichiatriche e ne valuta gli esiti. L’A prende spunto da questa limitata esperienza per chiedersi se un inserimento residenziale effettuato in fasi più precoci di malattia possa sortire risultati migliori in termini di outcome.

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Andrea Mazzeo*

LA SINDROME DI ALIENAZIONE PARENTALE (PAS): REALTÀ CLINICA O ARGOMENTO RETORICO?

"Osservatorio per la Psicologia nei Media", 2011.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

In questo articolo l'autore svolge un'analisi del concetto di sindrome di alienazione genitoriale alla luce della letteratura scientifica più recente.

Conclude questa rassegna suggerendo di attenersi sempre, anche nell'attività forense, alla deontologia professionale medica e alle evidenze scientifiche.

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Andrea Mazzeo*, Valeria Pace**

UN CASO DI DELIRIO EROTICO – CENNI STORICI E RASSEGNA DELLA LETTERATURA

"Psychiatry Online", 2010.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.
**Psicologa, Psicoterapeuta, Lecce

RIASSUNTO

Con questo lavoro gli AA propongono una rivisitazione del delirio erotomanico.

Nella prima parte esaminano, sia pure sinteticamente, la concettualizzazione della malattia d’amore sin dalle prime testimonianze di Valerio Massimo, Plutarco, Galeno ed Areteo di Cappadocia; ne mostrano, quindi, la trasposizione da topos letterario a vera e propria patologia, avvenuta ad opera dei medici arabi (Razhes, Avicenna), poi tornata nella medicina occidentale con l’opera di Arnaldo da Villanova e successivamente Jacques Ferrand e Robert Burton. Giungono così alla sistematizzazione dell’erotomania in epoca moderna con i lavori di Boissier de Sauvage, Esquirol, Ball ed infine De Clérambault, senza trascurare gli apporti della psicanalisi freudiana e lacaniana.

Il caso clinico riportato è quello di una donna di 41 anni con un classico delirio erotico sviluppato verso uno psichiatra che l’ha avuta in cura in passato; ne viene descritta l’evoluzione più recente, la totale mancanza di coscienza di malattia, la scarsissima compliance verso le terapie, la insufficiente risposta sia ai neurolettici (aloperidolo, zuclopentixolo) sia ad un antipsicotico di nuova generazione (risperidone) somministrati in forma depôt.

Riportano infine una esaustiva rassegna della letteratura contemporanea attraverso i lavori reperiti in lingua italiana, francese, spagnola, portoghese, tedesca ed inglese. Mostrano come la sindrome erotomanica sia indipendente da fattori culturali, venendo descritta anche in paesi africani, arabi ed asiatici.

Concludono auspicando maggiore interesse verso il delirio erotico o aspetti erotomanici nel contesto di altri disturbi mentali, e ciò a causa della scarsa risposta terapeutica che potrebbe essere causa di resistenza farmacologica in patologie mentali con componente erotomanica.

Nell’appendice, infine, propongono un’intervista semistrutturata che, a loro giudizio, potrebbe facilitare l’individuazione precoce di una posizione delirante erotomanica.

ABSTRACT

In the present work authors offers an overview about erotic delusion.

In the first part of the work, infact, the disease will be discussed from an historical perspective referring to Valerio Massimo’s, Plutarch’s, Galen’s and Aretaeus’s of Cappadocia perspective. This section will be directed to highlight the passing of erotic delusion from a concept linked to a literary topos to a recognized disease thanks to the work carried on by Arabic medicians (Razhes, Avicenna) and it’s integration into western medicine followed to the works of Arnaldus da Villanova, Jacques Ferrand and Robert Burton, till modern perspectives about erotomania due to Boissier de Sauvage, Esquirol, Ball and then to De Clérambault works, taking into account the psychoanalytic, both Freudian and Lacanian, thought.

In the second part of the work a single case study will be presented. A Caucasian 41 years women presenting erotic delusion symptoms toward a psychiatrist who treated her will be presented. The case will be described concerning the dynamics of its recent evolving, the absence of awareness about the disease, the low compliance towards treatments, the unsatisfactory reactions to neuroleptics (haloperidol, zuclopenthixol) and to new generation antipsychotic (risperidone) administred as long-acting.

Finally, an exhaustive review referring of contemporary Italian, French, Spanish, Portuguese Deutch and English literature. Show that erotomanic syndrome is not culturally dependent being described also in Africans, Arabics and Asian countries.

In the conclusion authors wish for a growing of interest toward erotic syndrome or erotic traits in several psychiatric syndromes, which often lead to pharmacologic resistance increasing the poor therapeutic outcome.

In appendix a semi-structured interview able to facilitate the spotting of erotic traits will be presented.

RÉSUMÉ

Avec ce travail les AA proposent une revue du délire érotomaniaque.

Dans la première partie ils examinent, quoique synthétiquement, la conceptualisation de la maladie d’amour jusque des premières témoignages de Valère Maxime, Plutarque, Galien et Arétée de Cappadoce; ils en montrent, donc, la transposition de topos littéraire à véritable maladie, qui a eu lieu par les médecins arabes (Razhes, Avicenne), puis retourné à la médecine occidentale avec l’oevre d’Arnold de Villanova e successivement Jacques Ferrand et Robert Burton. Ils parviennent aussi à la systématisation de l’érotomanie à l’époque moderne avec les travaux de Boissier de Sauvage, Esquirol, Ball et enfin De Clérambault, sans négliger les contribution de la psychanalyse freudienne et lacanienne.

Le cas clinique rapporté est celui d’une femme de 41 ans avec un classique délire érotique développé vers un précédent psychiatre; les AA en décrivent l’évolution la plus récente, l’absence totale de conscience de maladie, la très faible compliance au traitement, l’insuffisante réponse soit aux néuroleptiques (halopéridol, zuclopenthixol) soit à un antipsychotique de nouvelle génération (rispéridone) administrés en forme depôt.

Ils remportent enfin une revue exhaustive de la littérature contemporaine par les travaux rencontrés en italien, français, espagnol, portugais, allemand et anglais. Ils montrent que la syndrome érotomaniaque est indépendante des facteurs culturels, venend décrite aussi dans les pays africains, arabes et asiatiques.

Ils concluent souhaitend un intérêt majeur par le délire érotique ou aspects érotomaniaques dans le cadre d’autres troubles mentaux, en raison de la faible réponse thérapeutique qui pourrait être cause de résistance farmacologique dans les maladies mentales avec une composante érotomaniaque.

Dans l’appendice, enfin, ils proposent une entrevue semi-structurée qui, à leur avis, pourrais faciliter la détection précoce d’une position délirante érotomaniaque.

RESUMEN

Con este trabajo los AA proponen una revisitación del delírio erotománico.

En la primera parte examinan, aunque brevemente, la conceptualización de la enfermedad de amor desde los primeros testimonios de Valerio Máximo, Plutarco, Galeno y Areteo de Capadocia; luego muestran la transposición de topos literario a verdadera y propia patología, que se produjo por manos de los médicos árabes (Razhes, Avicena), después vuelta a la medicina occidental con la obra de Arnau de Villanova y sucessivamente Jacques Ferrand y Robert Burton. Llegan así a la sistematización de la erotomanía en la época moderna con los trabajos de Boissier de Sauvage, Esquirol, Ball y al final De Clérambault, sin dejar de lado las aportaciones del psicoanálisis freudiano y lacaniano.

El caso clínico reportado es aquél de una mujer de 41 años con un delírio erótico clásico desarollado para un psiquiatra que la tenìa en cura en el pasado; se describe la evolución más reciente, la falta total de conciencia sobre la enfermedad, el escaso cumplimiento a la terapia, la insuficiente respuesta a los neurolepticos (haloperidolo, zuclopentixol) y a un antipsicótico de nueva generación (risperidona) administrados en forma de depósito.

Indican alfinal una revisión exhaustiva de la literatura contemporánea a través los trabajos encontrados en lengua italiana, francesa, española, portuguesa, alemana y inglesa. Mostran como el síndrome de la erotomanía es independiente de factores culturales, siendo describida también en los paises africanos, árabes y asiaticos.

Concluden esperando en un mayor interés para el delírio erótico o los aspectos erotomaníacos en el contexto de otros trastornos mentales, debido a la escasa respuesta terapéutica que podría conducir a la resisténcia a los medicamentos en las enfermedades mentales con componente erotomaníaca.

En la apéndice, por último, proponen un entrevista semiestructurada que, en su opinión, podría facilitar la detección precoz de una posición delirante erotomaníaca.

RESUMO

Neste trabalho os AA propöem uma revisitação do delírio erotomaníaco.

Na primeira parte examinam, ainda que sinteticamente, a conceptualização da doença de amor desde os primeiros testemunhos de Valério Máximo, Plutarco, Galeno e Aretaeus da Capadócia; dela mostram, então, a transposição de topos literário a verdaderia patologia, que ocorreu por os médicos árabes (Razhes, Avicena), em seguida voltada à medicina ocidental com a obra de Arnold de Villanova e depois Jacques Ferrand e Robert Burton. Chegam assim à sistematização da erotomania na época moderna com os trabalhos de Boissier de Sauvage, Esquirol, Ball até De Clérambault, sem negligenciar as contribuições da psicanálise freudiana e lacaniana.

O caso clínico relatado é de uma mulher de 41 anos com um delírio erótico clássico desenvolvido para um precedente psiquiatra; dela vem descrita a evolução mais recente, a falta total de consciência da doença, a muito baixa adesão à terapêutica, a insuficiente resposta para os neurolépticos (haloperidol, zuclopentixol) e a um antipsicótico de nova geração (risperidona) administrados em forma de depósito.

Reportam emfim uma exaustiva resenha da literatura contemporanêa através os trabalhos encontrados em Italiano, Francês, Espanhol, Português, Inglês e Alemão. Monstram que a síndrome erotomaníaca é independente de fatores culturais, sendo descrita também em países africanos, árabes e asiáticos.

Concluem auspiciando mais interesse para o delírio erótico ou aspetos erotomaníacos no contexto de outros transtornos mentais, e isso por causa da escassa resposta terapêutica que poderia levar a resistência farmacológica em doenças mentais com componente erotomaníaca.

No apêndice, emfim, propõem uma entrevista semi-estruturada que, de acordo com eles, poderia facilitar a detecção precoce de uma posição delirante erotomaníaca.

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Andrea Mazzeo*

DATI PARZIALI SULL'ATTIVITÀ DI UN CSM DEL SUD D'ITALIA

"Psychiatry Online", 2008.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

Il lavoro riporta alcuni dati di natura statistico-epidemiologica rilevati dall'A nel corso del primo semestre del 2008 nel corso della sua attività.

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Andrea Mazzeo*

DISFRENIA TARDIVA INDOTTA DA ANTIPSICOTICI: CASI CLINICI

"Psychiatry Online", 2007.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

Il presente lavoro si propone di esporre alcuni casi clinici psichiatrici, particolarmente complessi e con abnorme risposta alla terapia farmacologica, per i quali è stato posto il sospetto diagnostico di una sindrome iatrogena tardiva denominata Disfrenia Tardiva Indotta da Antipsicotici, secondo le indicazioni di Frota.
Attraverso l'esposizione dei casi clinici l'A. propone che si dia maggiore impulso allo studio di questa sindrome iatrogena tardiva che può rivelarsi refrattaria a qualsiasi provedimento terapeutico e, come tale, irreversibile, analogamente alle altre sindromi iatrogene tardive da antipsicotici (discinesia, acatisia, distonia).

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Hugo Leopoldo Frota* & Andrea Mazzeo**

DISFRENIA TARDIVA INDOTTA DA ANTIPSICOTICI

"Psychiatry Online", 2006.
*Professore Associato, Dipartimento di Psichiatria e Medicina Legale, Università Federale di Rio de Janeiro.
**Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

In questo lavoro viene avanzata la proposta di unificare, sotto il nome di Disfrenia Tardiva Indotta da Antipsicotici, alcune sindromi tardive segnalate da vari AA con i nomi di Psicosi da Supersensitività, Psicosi rebound, Sindromi da sospensione di antipsicotici, in quanto tutte accomunate dal medesimo meccanismo patogenetico, riconosciuto nella supersensitività recettoriale dopaminergica mesolimbica, indotta dagli antipsicotici di seconda generazione.
Vengono anche proposti i criteri diagnostici per la Disfrenia Tardiva, una Intervista Strutturata per la ricerca e una Scheda per la segnalazione dei casi ad una banca dati centrale.

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È possibile scaricare l'Intervista Diagnostica e la Scheda per la Ricerca
in formato pdf, stampabile, per l'uso clinico corrente.
CLICCA QUI

Andrea Mazzeo*

ESPERIENZE IN PSICHIATRIA COMUNITARIA

Relazione al Corso di Aggiornamento per Operatori Psichiatrici, Nucleo di Insegnamento in Salute Comunitaria (NESC), Università Federale della Paraíba, João Pessoa (PB)-Brasile, 28.01.2006
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

Nella relazione l'autore riporta la sua esperienza vissuta in due diversi CSM italiani, e svolge delle considerazioni su queste due esperienze.

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Bueno JR, Frota LH*
(Traduzione dal portoghese a cura di Andrea Mazzeo**)

GUIDA ALLA SCELTA DELL'ANTIPSICOTICO ATIPICO

Flow chart par la scelta della terapia con antipsicotoci di seconda generazione
* Risp. Direttore e Vice-Direttore del Dipartimento di Psichiatria e Medicina Legale dell'Università Federale di Rio de Laneiro - Brasile
**Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

Il lavoro è un'utile guida per la scelta dell'antipsicotico di seconda generazione, in base a caratteristiche cliniche pre-esistente, profilo di laboratorio, associazioni farmacologiche.

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Andrea Mazzeo*

GLI INIBITORI DELLA COMT POSSONO AVERE UN RUOLO
NEL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO DELLA SCHIZOFRENIA?

"Psychiatry Online", 2005.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

In questo lavoro, svolto su di un caso di un soggetto affetto da schizofrenia, l’A valuta la risposta terapeutica alla terapia combinata dell’antipsicotico clozapina con l’entacapone, un inibitore della COMT. Il lavoro si basa sull’ipotesi del polimorfismo funzionale per l’enzima COMT e sulla migliore risposta alla terapia antipsicotica, riportata in altri studi, in soggetti inattivatori lenti rispetto a soggetti inattivatori rapidi.

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Andrea Mazzeo*, Alessandra Tronci**

RAPPORTO TRA IL TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO
E IL DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS

"Psychiatry Online", 2004.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.
**Psicologa, C.S.M. Lecce

In questo lavoro gli AA riportano la loro esperienza di 2 casi clinici che hanno sviluppato una sintomatologia analoga a quella del PTSD successivamente ad un ricovero psichiatrico con TSO. Essi ipotizzano l’esistenza di un nesso causale tra il TSO e il PTSD e discutono le ricadute dal punto di vista diagnostico, terapeutico e socio-assistenziale. Mediante l’intervista semistrutturata SCID I CV hanno formulato la diagnosi di PTSD nel primo caso, mentre nel secondo ipotizzano un PTSD paucisintomatico. Rilevano come, nell’attribuzione di significato ad un evento, possano entrare in gioco e vi si frappongano diversi e tanti fattori che mediano il rapporto tra soggetto ed evento. Propongono una maggiore attenzione all’inquadramento diagnostico del PTSD prendendo in considerazione "la minaccia all’integrità fisica percepita" oltre che quella reale, e, in secondo luogo, a migliorare, attraverso la formazione alla qualità, il sistema assistenziale-sanitario, psichiatrico in particolare, per non trasformarsi, inconsapevolmente, da benefattori a carnefici.

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Andrea Mazzeo*

LA CONTENZIONE

Relazione al Corso ECM per Infermieri, ASL Lecce 1, 2004.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

Nella relazione viene affrontato il delicato problema della contenzione fisica nelle strutture psichiariche..

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Andrea Mazzeo*

LA PSICHIATRIA ITALIANA DOPO LA RIFORMA

Relazione tenuta al Convegno "Reforma Psiquiátrica em Debate", João Pessoa (PB) - Brasile, 16-17-18 ottobre 2003.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

Il Convegno, organizzato dalla Fondazione per la Ricerca Universitaria dello Stato della Paraíba-Brasile (FAPESQ), si è svolto nell'Ospedale Psichiatrico "Juliano Moreira". Nella relazione l'autore parla della psichiatria italiana, dei principi che portarono alla riforma dell'assistenza psichiatrica, con la Legge n° 180 del 1978, della organizzazione dei Servizi Psichiatrici dopo la riforma e dei problemi della psichiatria italiana attuale.

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Andrea Mazzeo* Antonio Lavenia**

LA VALUTAZIONE DELLA DIMENSIONE PSICOLOGICA DELLA MALATTIA MENTALE

Collaborazione alla Tesi di Master "Esperienze pratiche guidate" svolta dal Dr Antonio Lavenia. Dipartimento di Psicologia, Istituto di Psichiatria, Università Cattolica S. Cuore di Milano, 2002.

*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.
**Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Cutrofiano (LE)

Il lavoro si apre con una breve panoramica storica sulla legislazione psichiatrica italiana con particolare riferimento alle vicende che portarono all'approvazione della legge 180 del 1978. Nella seconda parte viene esposta sommariamente l'esperienza pugliese ed in particolare quella salentina, che è meglio conosciuta dagli AA., con riflessioni sul periodo precedente la legge 180 e su quello successivo. Vengono infine brevemente riportate le esperienze in alcuni stati extraeuropei.

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Andrea Mazzeo*

RIFLESSIONI SULLA DIAGNOSTICA DIFFERENZIALE TRA LA SCHIZOFRENIA E IL DISTURBO DELL'UMORE

"Psychiatry Online", 2002.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

In questo lavoro viene riportato il caso di una paziente che ricevette una prima diagnosi di schizofrenia, poi modificata con quella di sindrome marginale ed infine correttamente inquadrata come affetta da un disturbo bipolare.

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Andrea Mazzeo*

PSICHIATRIA PER TUTTI

E-book pubblicato dall'Editore InEditi.it, 2001
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

L'e-book è un manuale divulgativo di psichiatria, nel quale vengono trattati i principali disturbi psichiatrici, in forma sintetica.
Attualmente (2008) l'Editore InEditi.it ha chiuso la sezione degli e-book, per cui ritengo di poterlo mettere a disposizione gratuitamente, in attesa di una seconda edizione aggiornata, alla quale sto lavorando.
L'e-book è in formato .lit.

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Andrea Mazzeo* Paola Ulissi**

UN CASO DI SINDROME DI CAPGRAS

"Psychiatry Online", 2001.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.
*Psicologa-Psicoterapeuta, Roma

In questo lavoro gli autori espongono il caso clinico di una psicosi nella quale la sintomatologia in primo piano presentava la classica sintomatologia della sindrome di Capgras, ovvero l'illusione del sosia; era infatti convito che i suoi genitori non fossero più i suoi genitori, e che fossero stati sostituiti da due cloni. È stato pubblicato sulla rivista telematica Psychiatry Online.

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Andrea Mazzeo*

ANTIPSICOSI TIPICA ED ATIPICA

"Psychiatry Online", 2001.
*Psichiatra, Dirigente Medico, C.S.M. Lecce.

In questo lavoro l'autore prende in esame i concetti di antipsicosi tipica ed atipica, con riferimento all'introduzione in terapia psichiatrica dei nuovi farmaci antipsicotici cosiddetti "atipici". Propone di rovesciare questi concetti, classificando i nuovi farmaci come "antipsicotici propriamente detti" mentre per i precedenti si dovrebbe utilizzare la dizione di "antipsicotici neurolettici". È stato pubblicato sulla rivista telematica Psychiatry Online.

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Andrea Mazzeo*

IL DISTURBO DI PANICO

"La Piazzetta", 2001.
*Psichiatra, Dirigente Medico di 1° livello, Reparto di Psichiatria, Lecce.

Viene descritto il disturbo di panico. Il lavoro è stato pubblicato sul sito medico "La Piazzetta", sezione Professione Medica.

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(TERZO ARTICOLO, DALL'ALTO)
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Andrea Mazzeo*

LA DEPRESSIONE

"La Piazzetta", 2001.
*Psichiatra, Dirigente Medico di 1° livello, Reparto di Psichiatria, Lecce.

L'articolo parla dei diversi tipi di depressione e della terapia. Il lavoro è stato pubblicato sul sito medico "La Piazzetta", sezione Cose Serie.

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(cliccare su COSE SERIE e poi su La Depressione)
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Andrea Mazzeo*

GUIDA ALLA GESTIONE DEL TRATTAMENTO CON CLOZAPINA

Psychiatry OnLine, 2000.
*Psichiatra, Dirigente Medico di 1° livello, Reparto di Psichiatria, Lecce.

Il lavoro è un ipertesto che prende in esame i diversi aspetti della gestione del trattamento con l'antipsicotico clozapina, dai più comuni effetti collaterali, all'uso in particolari condizioni, sino alle interazioni farmacologiche con numerosi farmaci. È stato pubblicato sulla rivista telematica Psychiatry Online.

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Andrea Mazzeo*

PROBLEMI DI CLASSIFICAZIONE IN PSICOFARMACOLOGIA

Relazione tenuta al Seminario di Studio dell'Associazione "G. Balzarini", Forlì, 6 maggio 2000.
*Psichiatra, Dirigente Medico di 1° livello, Reparto di Psichiatria, Lecce.

Vengono esaminate le attuali classificazioni degli psicofarmaci e viene proposta una classificazione basata sulle azioni farmacodinamiche delle diverse sostanze farmacologiche.

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Andrea Mazzeo*, Antonia Occhilupo*

UN CASO CLINICO SINGOLARE, OVVERO IL “CASO DELL’UOMO DELL’ACQUA”

Neurologia Psichiatria Scienze Umane, XVII, 4, 631-636, 1997.
*Risp. Aiuto ed Assistente del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.
Il lavoro spetta agli autori in parti uguali.

Gli AA riportano il caso di un paziente affetto da grave ritardo mentale con aspetti autistici evidenziando come, ponendosi in un atteggiamento di osservazione pragmatica, abbiano compreso le motivazioni del suo strano comportamento e siano riusciti a stabilire una relazione con lui.

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Andrea Mazzeo*

PROPOSTA PER L'ATTUAZIONE DEL PROGETTO-OBIETTIVO
"TUTELA DELLA SALUTE MENTALE" NEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI

Neurologia Psichiatria Scienze Umane, XVI, 5, 745-751, 1996.
*Aiuto del 2º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.

In questo studio l'A. propone una metodologia di lavoro finalizzata all'attuazione del Progetto-obiettivo "Tutela della salute mentale", per la parte che riguarda il definitivo superamento degli Ospedali Psichiatrici.

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Fernando A. Lupo*, Andrea Mazzeo**, Antonia Occhilupo**

REPERTI MORFOLOGICI ALLA TAC CRANICA
IN PAZIENTI SCHIZOFRENICI CRONICI

Neurologia Psichiatria Scienze Umane, XVI, 2, 233-240, 1996.
*Aiuto del Servizio di Neuroradiologia del P.O. "V. Fazzi" di Lecce.
**Risp. Aiuto ed Assistente del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.

In questo studio gli AA hanno ricercato, mediante la TAC cranio effettuata senza mezzo di contrasto, la presenza di alterazioni neuromorfologiche in un gruppo di pazienti affetti da Schizofrenia Cronica e lungamente istituzionalizzati in Ospedale Psichiatrico.
I risultati ottenuti sono stati correlati con alcuni parametri clinici per cercare dei rapporti significativi, trovando che l'unica correlazione possibile delle anomalie cerebrali riscontrate esiste con la presenza stessa del processo schizofrenico e con la cronicità dello stesso.
Concludono rilevando come sia difficile dire se i reperti neuromorfologici siano predittivi di una evoluzione sfavorevole della schizofrenia o siano la conseguenza della durata e del tipo di malattia.

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Andrea Mazzeo*, Antonia Occhilupo*

PROGETTO DI RAZIONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE
IN UN PADIGLIONE DELL'OSPEDALE PSICHIATRICO

Terza parte: riabilitazione
Rassegna di Studi Psichiatrici, LXXXV, 1, 39-46, 1996.
*Risp. Aiuto ed Assistente del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.
Il lavoro spetta agli autori in parti uguali.

Gli autori concludono con il lavoro sulla riabilitazione la loro esperienza di razionalizzazione assistenziale in un reparto dell'ex-O.P. di Lecce. Espongono il progetto messo a punto per la riabilitazione psico-sociale di pazienti gravemente desocializzati. Tale progetto si attua mediante Obiettivi Riabilitativi Generali (il percorso riabilitativo), ed Obiettivi Riabilitativi Specifici (le singole tappe di tale percorso).

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Andrea Mazzeo*, Antonia Occhilupo*

PROGETTO DI RAZIONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE
IN UN PADIGLIONE DELL'OSPEDALE PSICHIATRICO

Seconda parte: psicofarmacoterapia
Rassegna di Studi Psichiatrici, LXXXV, 1, 31-38, 1996.
*Risp. Aiuto ed Assistente del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.
Il lavoro spetta agli autori in parti uguali.

In questo secondo lavoro sulla razionaliziazione assistenziale in un reparto di lungodegenti, viene posto l'accento sulle modifiche intervenute nel consumo dei farmaci ed in particolare degli psiolarmaci. I dati rilevati evidenziano una netta riduzione nel consumo di neurolettici e di anticolinergici e gli AA notano come ciò si sia accompagnato ad una migliore vivibilità del reparto nel suo complesso.

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Andrea Mazzeo*, Antonia Occhilupo*

UN CASO DI SCHIZOFRENIA CRONICA
TRATTATO CON CLOZAPINA

Relazione al Convegno "Clinica e terapia farmacologica delle Schizofrenie resistenti", Lecce, 1995.

*Presidio Ospedaliero Psichiatrico "G. Libertini" - 3º Reparto Uomini - U.S.L. LE/1 di Lecce.

Gli AA riportano l'esperienza clinica di un paziente affetto da schizofrenia cronica, trattato con il nuovo antipsicotico clozapina.

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Andrea Mazzeo*, Antonia Occhilupo*

PROGETTO DI RAZIONALIZZAZIONE ASSISTENZIALE
IN UN PADIGLIONE DELL'OSPEDALE PSICHIATRICO

Prima parte: nosografia e clinica
Rassegna di Studi Psichiatrici, LXXXIV, 1, 73-78, 1995.
*Risp. Aiuto ed Assistente del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.
Il lavoro spetta agli autori in parti uguali.

Col presente studio gli autori si propongono di descrivere il lavoro svolto in un padiglione dell'ex-O.P. di Lecce ed i risultati raggiunti. Ritengono significativa questa esperienza che, partendo da una impostazione clinica rigorosa, ha portato al recupero di lungodegenti con ben 6 dimissioni.

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Andrea Mazzeo*, Antonia Occhilupo*

IL DISTURBO ORGANICO DI PERSONALITÀ:
RISPOSTA TERAPEUTICA ALLA VALPROMIDE
E ALL'AC. VALPROICO

Rassegna di Studi Psichiatrici, LXXXIII, 2, 129-136, 1994.
*Risp. Aiuto ed Assistente del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.
Il lavoro spetta agli autori in parti uguali.

Attraverso lo studio di alcuni casi clinici gli autori suggeriscono di rivedere la diagnosi di " Turbe comportamentali in oligofrenico", sostituendola con quella di "Disturbo Organico di Personalità" secondo il DSM-III-R. Per il trattamento di tale disturbo, in alternativa ai classici neurolettici, propongono come terapia elettiva la Valpromide o l'Ac. Valproico. Con tali farmaci gli autori hanno evidenziato una maggiore efficacia terapeutica (valutata con la scala VGF del DSM-III-R) e una tossicità del tutto irrilevante.

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Andrea Mazzeo*, Antonia Occhilupo*

RUOLO DELLA FLUOXETINA NELLA SCHIZOFRENIA CRONICA

Rassegna di Studi Psichiatrici, LXXXIII, 1, 75-79, 1994.
*Risp. Aiuto ed Assistente del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.
Il lavoro spetta agli autori in parti uguali.

Attraverso la valutazione dei dati ottenuti con la BPRS, gli autori ritengono la Fluoxetina un valido ausilio terapeutico nel trattamento di pazienti schizofrenici cronici lungamente istituzionalizzati.

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Andrea Mazzeo*, Antonia Occhilupo*

USO DELLA VALPROMIDE IN PSICHIATRIA:
UNA RASSEGNA BIBLIOGRAFICA

Rassegna di Studi Psichiatrici, LXXXII, 4, 371-377, 1993.
*Risp. Aiuto ed Assistente del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.
Il lavoro spetta agli autori in parti uguali.

Vengono riportati i possibili meccanismi d'azione e le atività terapeutiche della valpromide in diversi quadri psicopatologici.

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Andrea Mazzeo*, Antonia Occhilupo*

RITARDO MENTALE E DISTURBO BIPOLARE:
UN CASO CLINICO

Rassegna di Studi Psichiatrici, LXXXII, 4, 337-340, 1993.
*Risp. Aiuto ed Assistente del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.
Il lavoro spetta agli autori in parti uguali.

Gli autori riportano il caso di un paziente con ritardo mentale e disturbo bipolare trattato per anni con antipsicotici, senza risultati. La scelta di farmaci modulatori del tono affettivo ha portato ad una riduzione notevole delle recidive.

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Andrea Mazzeo*, Antonia Occhilupo*

PINDOLOLO E COMPORTAMENTO AGGRESSIVO:
UNO STUDIO APERTO

Rassegna di Studi Psichiatrici, LXXXII, 1, 107-112, 1992.
*Risp. Aiuto ed Assistente del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.
Il lavoro spetta agli autori in parti uguali.

Gli AA. hanno elaborato una scala per la valutazione dell'aggressività per la valutazione del'efficacia del pindololo in pazienti affeti da ritardo mentale grave o gravissimo con associati disturbi comportamentali. I risultati ottenuti dimostrano che in pindololo è efficace per la normalizzazione del comportamento impulsivo-aggressivo.

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Andrea Mazzeo*

LA CRONICITÀ NELL'O.P.I.S.

Relazione al Convegno: "Nuova e vecchia cronicità. Residenzialità e territorio". Bisceglie (BA), 16.12.1992.
*Aiuto 3º Reparto Uomini, P.O. Psichiatrico "G. Libertini" - U.S.L. LE/1 di Lecce.

L'A. presenta una review di alcuni lavori sulla cronicità in psichiatria ed espone alcuni dati dell'O.P. di Lecce.

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Andrea Mazzeo*, Antonia Occhilupo*

TRATTAMENTO CON PINDOLOLO
DEI DISTURBI COMPORTAMENTALI DI CEREBROPATICI

Rassegna di Studi Psichiatrici, LXXXI, 4, 525-528, 1992.
*Risp. Aiuto ed Assistente del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.
Il lavoro spetta agli autori in parti uguali.

Gli AA. riferiscono la loro esperienza clinica con pazienti cerebropatici e disturbi comportamentali associati, trattati con un ß-bloccante, il pindololo, e ne confermano l'efficacia terapeutica.

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Antonia Occhilupo*, Andrea Mazzeo*

SINDROME PARANOIDEA O DISORDINE SCHIZOAFFETTIVO:
RIFLESSIONI SU UNA ESPERIENZA CLINICA

Rassegna di Studi Psichiatrici, LXXXI, 3, 336-340, 1992.
*Risp. Assistente ed Aiuto del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.
Il lavoro spetta agli autori in parti uguali.

Gli autori affrontano il problema delle sindromi schizoaffettive e discutono alcuni aspetti psicopatologici, diagnostici e terapeutici anche alla luce della propria esperienza clinica.

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Andrea Mazzeo*, Antonia Occhilupo*

GLI STATI MISTI PSICOTICI: DESCRIZIONE DI DUE CASI CLINICI

Rassegna di Studi Psichiatrici, LXXXI, 1, 57-64, 1992.
*Risp. Aiuto ed Assistente del 3º Rep. Uomini del P.O. Psichiatrico "G.Libertini" di Lecce.
Il lavoro spetta agli autori in parti uguali.

Lo stato misto psicotico, già riconosciuto da Kraepelin, dopo numerose diatribe, ha riacquistato oggi una sua collocazione nell'ambito della patologia affettiva. I 2 casi clinici riportati dagli autori rispecchiano l'orientamento attuale: questi pazienti, trattati per anni come schizofrenici, hanno presentato un notevole miglioramento della sintomatologia in seguito ad una revisione critica e ad un accurato inquadramento diagnostico-terapeutico.

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A. Mazzeo*

VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELLA VITA
IN UN GRUPPO DI PAZIENTI PSICOTICI

Comunicazione al Convegno "Il problema della valutazione nel campo della salute mentale, 1° seminario" svoltosi a Martina Franca (TA) - 21.4.89
*Aiuto Psichiatra, Servizio Psichiatrico Territoriale U.S.L. BR/6, S. Pancrazio Salentino (BR).

Viene riportata l'esperienza di un Servizio Psichiatrico Territoriale, con particolare riferimento all'assistenza ai pazienti psicotici, con elementi di valutazione della qualità della vita di questi pazienti.

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A. Mazzeo* - M. Pisanò*

NEUROLETTICI «LONG-ACTING»
NELLE STRUTTURE TERRITORIALI DELLA PROVINCIA DI LECCE

Folia Neuropsychiatrica, XXIX, III-IV, 157-164, 1986.
*Assistenti Psichiatri DSM USL LE/1.

Viene presentata una indagine farmaco-epidemiologica mirante a valutare l'utilizzo dei neurolettici «long-acting» nei Servizi Psichiatrici Territoriali della Provincia di Lecce.

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A. Mazzeo*

SULL'ABUSO DELLA DIAGNOSI DI EPILESSIA IN ETÀ PEDIATRICA

Folia Neuropsychiatrica, XXIX, I-II, 55-61, 1986
*Assistente Psichiatra CIM di Nardò (LE).

Nel lavoro vengono presentati 3 casi clinici di adolescenti giunti al CIM con la diagnosi di epilessia, ma nei quali, in base alla storia clinica ed agli accertamenti strumentali eseguiti, non fu confermata questa diagnosi.

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A. Mazzeo*

PSICOFARMACI E TOSSICODIPENDENZA

*Assistente Psichiatra CIM di Nardò (LE).
(Lavoro non pubblicato)

La relazione fu presentata al Convegno Parlare di droga, svoltosi a Nardò (LE) il 15.05.84 ed a Galatone (LE) il 24.05.84.

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A. Mazzeo*

L'ASSISTENZA PSICHIATRICA NELLA PROVINCIA DI LECCE
PRIMA E DOPO LA LEGGE N° 180 DEL 1978

Folia Neuropsychiatrica, XXIV, I-II, 225-245, 1981
*Assistente Psichiatra CIM di Nardò (LE).

Il lavoro rappresenta una sintesi della tesi di specializzazione in psichiatria dell'autore.
Vengono presentati i dati sull'assistenza psichiatrica in Provincia di Lecce, dal 1976 al 1981, con una analisi degli stessi, e delle considerazioni conclusive.

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Autori vari

INCONTRO-DIBATTITO IN OCCASIONE DEL PRIMO ANNO DI ATTIVITÀ DELLA CASA FAMIGLIA DI NARDÒ (NARDÒ, OTTOBRE 1981)

(Lavoro non pubblicato)

Il lavoro contiene le relazioni presentate al Convegno Incontro-dibattito in occasione del primo anno di attività della Casa Famiglia di Nardò.

La prima relazione è presentata dal medico e dall'assistente sociale del C.I.M. di Nardò, la seconda dagli infermieri della Casa Famiglia e la terza relazione dagli animatori sociali della Cooperativa C.I.S.A.C., di Nardò, che hanno svolto all'interno il lavoro di animazione e di risocializzazione degli ospiti.

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A. Mazzeo, G. Fabiano, M. L. Marra, L. Greco*

L'ANZIANO PSICHIATRICO: BREVI RIFLESSIONI, SITUAZIONE
ATTUALE NELL'O.P.I.S., POSSIBILITÀ DI SOLUZIONE

*Rispettivamente, medico, psicologo, assistente sociale C.I.M. di Nardò (LE) e assistente sociale C.I.M. di Galatina (LE).
Relazione presentata al Convegno Realtà e prospettive dei Servizi Socio-Sanitari per gli Anziani.Nardò, 1980.
Estratto dal volume:Realtà e prospettive dei Servizi Socio-Sanitari per gli Anziani. M. RAGNO EDITORE, 1980.

Il lavoro scaturisce da una ricerca compiuta sulla popolazione anziana dell'Ospedale Psichiatrico di Lecce. Viene proposto che il reinserimento dell'anziano psichiatrico vada inquadrato nell'ambito dei servizi e degli interventi socio-sanitari per gli anziani.

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A. Mazzeo*

RELAZIONE TECNICO-SANITARIA
SULLE STRUTTURE CASA-FAMIGLIA

*Assistente Psichiatra CIM di Nardò (LE).
(Lavoro non pubblicato)

La relazione fu preparata nel 1979, su richiesta dell'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Nardò (LE), nella previsione della realizzazione di una struttura intermedia destinata ad accogliere i pazienti dimessi dall'Ospedale Psichiatrico di Lecce.

La struttura fu effettivamente realizzata e divenne operativa nel 1980, con l'inserimento di 5 pazienti, che divennero 12 entro alcuni mesi.

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E-Mail: a.mazzeo@tin.it
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