COM.SEP.

COMITATO PER LE SEPARAZIONI
IN DIFESA DI DONNE E BAMBINI
DA VIOLENZA E ABUSI SESSUALI

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BIBLIOGRAFIA
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Libri e capitoli di libri
  1. Bindi G (2025), L'infanzia violata. Cronache di abusi sessuali e violenze nella Bassa Modenese degli anni Novanta. Albatros. [link]

    Nella Bassa Modenese degli anni Novanta sedici bambini furono oggetto di abusi sessuali e violenze all'interno delle proprie famiglie naturali. Attraverso le testimonianze e gli atti ufficiali dei processi, Giordano Bindi, padre adottivo di una delle giovani vittime, vuol fare luce su questa storia oggetto nel tempo di rappresentazioni mediatiche distorte. Il libro riporta nel dettaglio gli avvenimenti raccontati da questi bambini e bambine, nonché dai loro genitori affidatari, psicologi, assistenti sociali e insegnanti. Tutte le testimonianze, rigorosamente virgolettate, sono il risultato dello studio degli atti ufficiali delle indagini e dei processi; le poche pagine a ispirazione libera sono invece frutto dell'esperienza diretta dell'autore. Anche le parti descrittive rispecchiano in maniera integrale e puntuale il contenuto degli atti giudiziari.
    L'infanzia violata, lungi dal voler proporre una narrazione prestabilita e guidata, invita il lettore a soffermarsi sulla complessità e drammaticità della vicenda, con la speranza che possa essere compreso il trauma reale e profondo subito dalle piccole vittime.
    Ne emerge una realtà sconosciuta ai più, una realtà difficile da comprendere e metabolizzare perché sfida l'immaginabile, tanto è sconcertante ma al contempo inopinabile.
    L'infanzia violata è una cronaca lucida e puntuale che squarcia la nebbia della mistificazione mediatica, svelando quanto rischiava di sfumare in leggenda per mano di chi, paradossalmente, va alla ricerca della verità
    .

  2. Cantarella E (2015), Non sei più mio padre. Il conflitto tra genitori e figli nel mondo antico. Feltrinelli.

    A fronte della crisi del concetto stesso di famiglia e di atroci episodi di cronaca che hanno scosso i parametri del rapporto genitori-figli, Eva Cantarella è venuta interrogandosi, forte dei suoi strumenti di studiosa del diritto e della cultura antica, sulla storia di quel rapporto che, insieme alla dinamica degli affetti, porta inevitabilmente con sé tensioni, conflitti, e molto spesso violenza...Ecco allora che il conflitto, così presente nell'attuale agenda politica, si lascia leggere anche alle origini della nostra civiltà là dove i giovani entrano in rotta di collisione con la gerontocrazia. Secondo modalità e procedure che la lettura del mondo antico porta progressivamente alla luce.

  3. Cantarella E (2017), Come uccidere il padre. Genitori e figli da Roma a oggi. Feltrinelli.

    Quante volte leggiamo sui giornali che i disagi e i crimini tra le mura di casa derivano dalla crisi della famiglia, una crisi tutta moderna? Come se la famiglia fosse sempre stata un luogo di riparo, di protezione da una società ostile. Ma è davvero così?...a partire dai Sette re di Roma...il potere di vita e di morte dei padri sui figli è assoluto e l'uccisione del padre appartiene con impressionante frequenza alla realtà sociale di ogni famiglia romana...con una ricerca che guarda al passato per parlare del presente, mostra che le famiglie infelici non appartengono solo al nostro tempo. Da Cicerone a Ovidio, da Seneca a Giustiniano, racconta le norme che regolavano l'abbandono dei figli, la facoltà di venderli come schiavi o addirittura di ucciderli, evocando episodi di sconcertante violenza.

  4. Caplan PJ (2004), What Is It That's Being Called "Parental Alienation Sindrome"?, in Caplan PJ & Cosgrove L, Bias in Psychiatric diagnosis. Jason Aronson Ed.

    When hearing about a psychiatric label for the first time, it is important for therapist and laypeople to try to discover the following:

    • who decided to call it a mental illness?
    • how it is defined?
    • what information supports the claims that the entity (a) exist, (b) is consistent with some reasonable definition of "mental illness", and (c) the use of the lable is helpful more than harmful"

  5. Cavina M (2011), Nozze di sangue. Storia della violenza coniugale. Laterza Editore.

    La violenza domestica rappresenta l'anima nera del matrimonio, il suo versante demoniaco, la sua irriducibilità agli schemi tranquillizzanti e coartanti dell'armonia del focolare. Né si può occultare dietro al consolatorio schermo della 'malattia'. Ancora oggi è tanto infondata quanto diffusa l'opinione edulcorata della famiglia quale luogo sostanzialmente estraneo a pratiche violente, per cui una sorta di pudore etico-sociale impedisce di considerare comune, o comunque diffuso, il fenomeno della violenza nella famiglia. Di fatto in quanto societas la famiglia è fisiologicamente il luogo possibile di una specifica e variegata brutalità, inquadrabile quale violenza espressiva (cioè fine a se stessa) o strumentale (cioè un mezzo per indurre un soggetto a un certo comportamento), ma anche, rispetto al contesto sociale, quale violenza legittima o illegittima, cioè autorizzata ovvero proibita dalle leggi o dalle norme sociali che segue chi la pone in essere.

  6. Coffari GA (2007), I diritti dei fanciulli, un debito con la storia. Franco Angeli. [link]

    I bambini sono davvero, e pienamente, soggetti di diritto? La nostra società e le sue leggi sono davvero in grado di tutelarli dalla violenza, dall'abbandono, dalla mancanza di cure?
    A questi interrogativi intende rispondere il volume che, con un'analisi radicale e appassionata, mette in crisi l'attuale modello "adultocentrico" su cui si fonda il nostro ordinamento giuridico.
    Sfuggendo alle logiche di adeguamento delle norme in materia di tutela minorile alle esigenze, ai tempi e ai giudizi di un mondo adulto che in merito appare sempre pi disarmato e autoreferenziale, l'autore introduce qui proposte originali: affrontando tematiche quali i diritti costituzionali dei fanciulli, il principio della specificità, il principio dell'esercitabilità dei diritti, il diritto all'ascolto, il diritto alla competenza, il diritto al futuro, propone una riforma del sistema processuale penale, del codice civile e del codice penale, che comprenda l'inserimento di strumenti come il voto ai bambini e la costituzione di organi innovativi come il Ministero dell'Infanzia, l'Ufficio di Pubblica Tutela per l'Infanzia, il Centro di ascolto e prevenzione "Casa del Bambino".
    Il volume si propone quindi come spunto di riflessione in particolare per giuristi e operatori dell'ambito della tutela minorile, ma anche per quanti sono interessati a riflettere sulle possibili linee di sviluppo della legislazione in materia.

  7. Coffari GA (2018), Rompere il silenzio. Le bugie sui bambini che gli adulti si raccontano. Laurana Editore. [link]

    Rompere il silenzio sul tabù della violenza ai bambini, alle donne, alle madri. Un libro di denuncia, scomodo, unico nel suo genere.
    Con uno stile giornalistico, ma con rigore scientifico, l'autore dopo una ricostruzione storica di svelamento dei modelli adultocentrici, nella seconda parte dell'opera ricostruisce l'azione sociale e culturale di una nutrita schiera di intellettuali favorevoli alla pedofilia.
    Infine affronta il tema del "negazionismo" criticando i "cattivi maestri" che hanno contribuito a diffondere una cattiva e falsa "scienza" (La sindrome di Alienazione Parentale, PAS, la Sindrome del falso ricordo, le false denunce e molto altro) contro i diritti dei bambini e delle donne.

  8. Costantini A, (2013), Meravigliosa infanzia. Dalle menzogne di Freud alle verità sul bambino. Edizioni Il Leone Verde.

    Perché questo libro? Spesso mi è stata posta questa domanda e altrettante volte me la sono posta io stesso. Nato da principio come relazione in un convegno, divenne poi un articolo pubblicato su una rivista del settore ed infine ampliato, arricchito e rivisto per prendere la forma del libro che avete tra le mani. La motivazione a scriverlo parte semplicemente da una forte spinta personale: la necessità di far luce sul modo errato, superficiale e deleterio con cui si parla di bambini ... è sostanzialmente una visione "adultocentrica" del bambino, basata appunto sul vedere l'infanzia non, come ci si aspetterebbe, "con gli occhi di un bambino", ma con il filtro distorcente degli "occhi dell'adulto".

  9. Cretella E, Nacca M (2025), Guarda come una donna. Armando Editore.

    Il saggio Guarda come una donna. Storia nelle storie è caratterizzato da 17 storie di altrettante donne, amiche, impegnate in diversissimi ambiti professionali ma accomunate da un unico sentire e un obiettivo chiaro: attivare azioni che aiutino la politica, la cultura, gli organismi internazionali, la comunità accademica, l'arte, le istituzioni e la società tutta a raggiungere quella parità di genere che fino ad oggi ci è ancora negata. Il saggio che ne è derivato è frutto di riflessioni e azioni che rispecchiano le storie, le lotte e le speranze di donne che cercano insieme strade nuove per un cambiamento culturale, sociale e politico necessario a gettare le basi di una rivoluzione per una società finalmente del tutto paritaria.
    Emerita Cretella, Antropologa esperta sulle tematiche di genere e gli stereotipi culturali femminili, da decenni attivista nel mondo della politica femminista. Laureata presso l'Università degli Studi di Firenze ha conseguito presso l'École des hautes études en sciences sociales il DEA in anthropologie sociale et historique de l'Europe. All'Università degli studi Urbino Carlo Bo ha conseguito il perfezionamento in scienze storico antropologiche delle religioni. Ha svolto ricerche, tenuto corsi, seminari e ha collaborato con le cattedre di Antropologia Culturale e Storia delle Tradizioni Popolari presso l'Università della Calabria. Ha scritto testi e lavori teatrali sulle tematiche femminili.
    Michela Nacca, nata a Roma nel 1968, è Dottore in Diritto Canonico e in Diritto Civile alla Pontificia Università Lateranense, Avvocata del Foro italiano e dello Stato Città del Vaticano, dal 1995 è Avvocata della Rota Romana e della Segnatura Apostolica. Dal 2017 è Presidente e cofondatrice della Associazione di promozione sociale Maison Antigone occupandosi attivamente di violenza e discriminazione contro le donne ed i minori, in particolare di "violenza istituzionale" agita nei Tribunali su madri e bambini: tema riguardo il quale collabora in studi effettuati con centri accademici internazionali.

  10. Crisma M (2017), I bambini vittime di abuso. La consulenza tecnica psicologica. Carocci Editore.

    La consulenza tecnica nel campo dell'abuso sui minori richiede competenze e conoscenze molto specifiche, distinte dalle abilit che caratterizzano un buon terapeuta. Il testo riunisce le teorie scientifiche più aggiornate sul tema accompagnate dalla discussione delle buone pratiche e degli errori da evitare. Gli autori - psicologi e avvocati, tutti con esperienza pluriennale - hanno fatto la scelta etica di lavorare solo dalla parte delle vittime, anche se questa scelta ha spesso dei costi, in termini psicologici ed economici, non indifferenti. Lavorare dalla parte delle vittime non vuol dire però perdere di vista l'obiettività: è nell'interesse del minore che il magistrato, grazie anche al lavoro accurato di un perito o consulente tecnico, riesca ad accertare la verità, qualsiasi essa sia.

  11. Curci P, Galeazzi GM, Secchi C (2003), La sindrome delle molestie assillanti (stalking). Bollati Boringhieri.

  12. Di Nicola P (2016), La mia parola contro la sua. Harper Collins Italia.

    "Le donne mentono sempre".
    "Le donne strumentalizzano le denunce di violenza per ottenere benefici".
    "Se l'è cercata".
    "Le donne usano il sesso per fare carriera".
    "Ma tu com'eri vestita?".
    Questi sono solo alcuni dei pregiudizi che la nostra società ha interiorizzato. Pregiudizi volti a neutralizzare la donna e a perpetuare una sudditanza e una discriminazione di genere in ogni settore, soprattutto in quello giuridico, che è il settore determinante perché tutto possa rimanere come è sempre stato. Viviamo immersi in questi pregiudizi. Ogni nostro gesto, parola, azione deriva da un'impostazione acquisita per tradizione, storia, cultura, e neanche i giudici ne sono privi. Con la sua attività di magistrata, Paola Di Nicola ha deciso di affrontare il problema dalle aule del tribunale, ovvero dal luogo in cui dovrebbe regnare la verità e invece troppo spesso regna lo stereotipo. Se impariamo a guardare il mondo con lenti di genere, si apriranno nuovi spiragli, nuovi colori e nuove strade, e allora impareremo che una civiltà senza violenza può esistere, che l'armonia fa parte di noi, che uomini e donne possono stare l'uno al fianco dell'altra con amore e valore, che il nostro modo di parlare può essere più limpido, pulito e chiaro, che il silenzio dei complici si chiama omertà ed è un muro che va abbattuto.

  13. Fantoni AP (2011), Siamo tutti soli. Sangel Edizioni.

    "Mammina dov'è il papà? E non ci troverà mai? Davvero è lontano?"
    Fortunato ha riacquistato colore sulle guance, il braccio ingessato gli fa meno male. Sta iniziando a parlare con sua madre.
    E anche lei si sforza di aprirsi a lui, di esternagli tutto l'affetto che prova.
    Lontano.
    Ora il pericolo è lontano.
    La psicologa del centro, Karin, dotata di un cuore di lattemiele, li sta aiutando a curare le ferite dell'anima, nuova linfa, nuova energia positiva.
    Sta ricostruendo in loro una consapevolezza sconosciuta: quella di essere persone di valore, di avere in mano tutti gli strumenti per ricominciare.
    Per iniziare, finalmente, a vivere.
    "Lontano lontano, amore, non devi aver più paura. Non lo rivedrai, mai. Lo sai cosa dice sempre Karin: stiamo per rifarci una vita insieme. Tu avrai dei nuovi amici, frequenterai una nuova scuola, io lavorerò e guadagnerò un po' di soldini."

  14. Ferri R (2019), Violenza istituzionalizzata contro minorenni e donne. L'occultamento per autoreferenza. Edizioni Clichy.

    Un importante studio che, partendo dal sistema di leggi presenti, fa il punto sui danni psicologici, fisici ed esistenziali che la violenza vissuta realizza su donne e minorenni, per poi indagare un'ampia sfera di illegittimità, omissioni e abusi che, in sede giurisprudenziale, stanno a pregiudicare un corretto giudizio e, pertanto, determinano attraverso "violazioni del Diritto" una "violenza secondaria" e danni suppletivi spesso irreversibili per chi è già vittima di violenza.
    Il testo pone l'accento sulla inammissibilità dell'utilizzo di strumenti ideologici ascientifici assunti tout court in alternativa a quanto disposto dai codici di procedura e sulla illegittimità di formule autoreferenziali che deresponsabilizzano i giudicanti dalla revisione del giudizio, pur in presenza di evidenti - sul piano logico e del diritto - errori giudiziari e "doli eventuali". Lo scritto focalizza poi l'attenzione sul costo individuale e sociale che si ha in presenza di provvedimenti giudiziali superficialmente redatti e illegittimi, assunti in ambito penale quanto civile, e del significato che tali errori hanno nel concorrere all'affermazione di una cultura del non diritto, dell'oggettivazione dei minorenni e delle donne più disagiate, all'immagine di una "giustizia inadeguata e ingiusta". L'autrice conclude puntualizzando la necessità e urgenza che il legislatore possa finalmente incentrare il suo scopo anche nella realizzazione di un piano strutturale di leggi a garanzia sostanziale del Diritto medesimo che, prescindendo dagli interessi lobbistici, mirino a restringere sempre pi il campo dei liberi arbitri e abusi del Diritto. Ciò in stretto rapporto con il disposto e la giurisprudenza UE.

  15. Grimaldi I (2016), La PAS all'interno del conflitto genitoriale. Incidenza, posizioni giurisprudenziali, conseguenze, in Cassano G, Il minore nel conflitto genitoriale. Giuffrè Ed.

    Sommario

    1. Introduzione.
    2. La valorizzazione del fanciullo all'interno del processo: l'importanza dell'ascolto tra legge e giurisprudenza.
    3. Il rifiuto del minore di frequentare uno dei genitori e il problema dell'attuazione dei provvedimenti del Giudice.
    4. La PAS all'interno del conflitto genitoriale: il dibattito giurisprudenziale sulla sua validità scientifica.
    5. Il percorso della PAS nei Tribunali e nella giurisprudenza italiana.
    6. La sede penale quale strumento di garanzia e di tutela giuridica del minore "manipolato".
    7. Conclusioni.

  16. Grimaldi I (2017), La difficile tutela dei figli contesi e l'incidenza della PAS nel conflitto genitoriale, in Oberto G e Cassano G, I diritti personali della famiglia in crisi. Giuffrè Ed.

    Sommario

    1. Premessa.
    2. Il ruolo del minore all'interno del processo: l'importanza dell'ascolto tra legge e giurisprudenza.
    3. Il bambino "recalcitrante" e il problema dell'attuazione dei provvedimenti del Giudice.
    4. Il dibattito giurisprudenziale sulla validità scientifica della Sindrome di Alienazione Genitoriale.
    5. Il percorso della PAS nei Tribunali e nella giurisprudenza italiana.
    6. La sede penale quale strumento di garanzia e di tutela giuridica del minore "manipolato".
    7. Conclusioni.

  17. Guerra G (2006), Un nuovo orizzonte per l'infanzia. Maripa Edizioni.

  18. Lo Scalzo C (2018), Non un disegno, un PAStrocchio. Matilda Editrice. [link]

    Mantenimento diretto, bigenitorialità, mediazione familiare obbligatoria sono alcuni degli aspetti del testo che l'autrice di questo libro esamina compiutamente per mostrare incongruenze e falsità di una legge che riporterebbe indietro le donne di diverse decine di anni. E poi, a completare il PAStrocchio legislativo c'è l'alienazione genitoriale (nuovo nome della PAS), che è un vero e proprio strumento da usare contro le donne vittime di violenza domestica. In appendice del libro riportiamo il testo del Ddl, un disegno di legge che non va modificato, ma ritirato o respinto.

  19. Lucatti D, Liotta E, Baldocchi M (2014), Nel dominio del padre. Bambini e bambine ostaggi delle separazioni. Edizioni Scientifiche Magi.

    Ne deriva un quadro pesantissimo: esiste un maltrattamento di genere, quasi inconsapevole poiché inquadrato nel sistema collettivo e culturale pià ampio - fatto di tradizioni, convenzioni, pensieri ed emozioni, ma anche istituzioni e leggi - che in Italia tutt'ora avvolge l'area del diritto di famiglia. E ne emergono alcuni aspetti ancora poco identificati, come per esempio una sorta di omertà verso l'uomo maltrattante - si spera inconsapevole e quindi modificabile - che alberga anche tra le donne, nelle istituzioni sanitarie, socio-educative e addirittura giuridiche dedicate all'infanzia e alla famiglia.

  20. Lumachelli A (2011), Distruggere il muro del silenzio. Albatros Edizioni.

    Il fenomeno dell'abuso fisico e sessuale arriva quotidianamente nelle nostre case, urlato dai mezzi di comunicazione, sbattuto in prima pagina o in prima serata, spesso con mancanza di delicatezza e di sensibilità per tutti, adulti e bambini. Tanto da farci pensare che si tratti di un male nuovo, che ha infettato la nostra società solo recentemente.
    Purtroppo l'abuso è sempre esistito ... Tale piaga è da sempre presente nella nostra società, solamente meno conosciuta, meno espressa collettivamente, meno dibattuta nei luoghi di potere politico e decisionale.

  21. Masson JM (1984), Assalto alla verità. La rinuncia di Freud alla teoria della seduzione. Arnoldo Mondadori Editore. [link]]

    Negli anni 1895 e 1896 Freud, ascoltando le sue pazienti, aveva appreso che nel loro passato c'era qualcosa di spaventoso e violento. Gli psichiatri che avevano ascoltato questi racconti prima di lui avevano accusato le loro pazienti di essere delle isteriche bugiarde e avevano liquidato i loro ricordi come fantasie. Freud fu il primo psichiatra a credere che le pazienti dicessero la verità. Queste donne erano malate non perché venivano da famiglie "tarate", ma perché era stato fatto loro qualcosa di terribile e segreto quando erano bambine.
    Freud annunciò la sua scoperta in una relazione presentata nell'aprile 1896 alla Società di psichiatria e neurologia di Vienna; fu il suo primo importante discorso pubblico davanti ai suoi pari. La relazione - che ritengo la più brillante di tutte quelle di Freud - fu accolta da un silenzio assoluto. In seguito, venne invitato a non pubblicarla, per non danneggiare irrimediabilmente la sua reputazione. Il silenzio che lo circondava si fece più profondo, come il suo isolamento. Ma sfidò i suoi colleghi e con un atto di grande coraggio pubblicò L'etiologia dell'isteria. Successivamente, tuttavia, per ragioni che cercherò di spiegare in questo libro, Freud decise che aveva commesso un errore nel credere alle pazienti. Il riconoscere tale errore, sostenne in seguito Freud, segnò l'inizio della psicoanalisi, come scienza, terapia e professione.

  22. Mazzeo A (2011), Sindrome di alienazione genitoriale (PAS): il grande imbroglio. [link]

    PREFAZIONE
    I motivi che mi hanno indotto a pubblicare questo libro sono due.
    In primo luogo l'esigenza di dare unitarietà di lettura a scritti che sono sparsi per il web e non consentono, a chi si accosti per la prima volta a queste problematiche, di averne un rapido quadro d'insieme.
    Il secondo motivo è rappresentato dal fatto che il sostegno strumentale fornito alla teoria della PAS vede in campo ingenti risorse economiche e costose tecniche di marketing (corsi di formazione e master - che io chiamo di 'indottrinamento' sulla PAS - articoli su riviste, libri, comparsate televisive, arruolamento di testimonial e mercenari a tempo pieno).
    Tutta questa 'orrida macchina da guerra' (poiché è evidente che il sostegno alla teoria della PAS non ha nulla di scientifico) non può venire contrastata e sconfitta se non si dispone di un'analoga forza d'urto e di analoghe risorse economiche. Il ricavato della vendita di questo libro sarà in parte destinato a questo, alla 'sconfitta dell'esercito del male'. (si tratta di chiare iperboli): gruppi maschilisti e tutta la sub-cultura raccogliticcia che orbita intorno a loro.
    ...
    La lobby dei padri separati, pur comprendendo solo un centinaio di persone, è molto potente sia ai diversi livelli istituzionali (alcuni padri separati sono consulenti parlamentari a tempo pieno) sia nel controllo dell'informazione.
    Un esempio del loro potere di controllo dell'informazione a livello internazionale l'abbiamo dal fatto che una pagina internet da alcuni mesi non è più raggiungibile (forse è un sospetto eccessivo ma non riesco a trovare altre spiegazioni); si tratta del necrologio nel quale Gardner veniva definito come "autentic american monster".
    È della metà di marzo 2012, poi, la venuta in Europa del presidente della più potente associazione di padri separati dell'Argentina, Los padres de l'Obelisco, col progetto di incontrare in Spagna un noto Giudice favorevole alla PAS e in Italia, a L'Aquila, altri personaggi analoghi; siamo ormai alle alleanze intercontinentali e questo non promette nulla di buono.
    Verso la fine di marzo 2012 è previsto a Milano un convegno, che vedrà riuniti i maggiori fautori della PAS in Italia, al quale parteciperà anche uno psichiatra americano che è parte della lobby internazionale che sta esercitando pressioni per l'inserimento della PAS nel DSM (fatto oltremodo sconcertante perché il riconoscimento di una condizione come patologia avviene sulla base di ricerche scientifiche e non di pressioni propagandistiche - con la propaganda si vendono i detersivi non si studiano le malattie - pressioni propagandistiche che vengono svolte anche da professionisti e addirittura docenti universitari, in Italia e all'estero); è recente anche la notizia che analoghe pressioni vengono esercitate nei confronti dell OMS per l'inserimento della PAS nell'ICD, visto che l'APA ha ormai deciso di non comprenderla nella quinta edizione del DSM.

  23. Mazzeo A (2012), La sindrome di alienazione genitoriale, appendice del libro Psichiatria per tutti. Società Editrice Dante Alighieri. [link]

    Quali caratteristiche deve avere un disturbo mentale per far parte di una classificazione ufficiale? L'accordo dei ricercatori di vari paesi sul suo riconoscimento come problema medico, la presenza di studi epidemiologici (cio di prevalenza - percentuale di frequenza - nella popolazione) uniformi, uguali in tutti i paesi del mondo, e studi clinici attendibili fatti da diversi autori che pervengano tutti ai medesimi risultati uniformi. La PAS invece quali caratteristiche aveva in quegli anni? Praticamente sconosciuta alla psichiatria, cominciava a diffondersi nei tribunali dove si svolgevano processi per l'affidamento dei minori nel corso di separazioni conflittuali, sostenuta solo dal Dr Gardner e poi da qualche altro medico-legale che aveva fiutato l'affare (gli onorari di Gardner in quegli anni viaggiavano sulla rispettabile cifra di 500 dollari l'ora); praticamente la "malattia" si rivelava appena compariva sulla scena il Dr Gardner. Non occorre la patente di scienziato per collegare le due cose: la causa di questa "malattia" era la presenza stessa del Dr Gardner! Dove compariva Gardner compariva anche la PAS, dove Gardner non c'era la PAS era assente.

  24. Mazzeo A (2015), Scritti contro la PAS. Vol. I. [link]

    INTRODUZIONE
    Cinque anni di lotta contro la PAS, contro i suoi sostenitori, psicologi, psichiatri e neuropsichiatri infantili, associazioni di padri separati, associazioni di nuove compagne/amanti/nuove mogli dei padri separati, associazioni di nonni dei figli dei padri separati, tra intimidazioni, minacce di querele e querele vere e proprie, denigrazioni, attacchi personali, esposti all'Ordine dei Medici, e chi più ne ha più ne metta.
    All'inizio del 2010 ignoravo del tutto queste realtà; mi contattò un amico avvocato chiedendomi se fossi disponibile a seguire come CTP una sua conoscente che doveva affrontare una CTU sull'affidamento della figlia. La bambina, 11 anni, accusava il padre di aver compiuto abusi sessuali su di lei e per questo motivo rifiutava ogni contatto con lui.
    Accettai l'incarico e partecipai alle operazioni peritali; nel corso delle stesse tutto si svolse con regolarità, nessuno nominò questa fantomatica PAS. A sorpresa, nella relazione finale, i CTU scrissero che la bambina soffriva di una sindrome di alienazione parentale.
    Poiché questa sindrome mi risultava del tutto sconosciuta, pur dopo più di 30 anni di professione come psichiatra, corsi a cercarla sui trattati di psichiatria ma nulla; nulla nemmeno nelle due classificazioni delle malattie, l'ICD e il DSM. Provai quindi a fare qualche ricerca su internet e qui mi si spalanc&uorave; un mondo che non conoscevo affatto.
    Trovai un mare di siti e blog che ne parlavano come di una grave malattia che colpiva le donne dopo la separazione coniugale e che le stesse trasmettevano ai figli, ma nulla di attendibile dal punto di vista medico, solo argomentazioni retoriche e ripetizione ossessiva degli stessi concetti.
    Fondamentale è stato per me, in quei primi tempi, un blog, Velle est Posse, molto ben scritto ma soprattutto documentatissimo sulla PAS; il blog riportava i lavori statunitensi e spagnoli che già l'avevano demolita, con riferimenti bibliografici precisi.
    Mi colpì particolarmente il fatto che questo concetto privo di qualsiasi base scientifica venisse proposto in un Disegno di Legge, il DDL 957, e che i suoi firmatari pretendessero addirittura che venisse riconosciuto in una legge dello Stato. Una vera assurdità!
    Mi riproposi quindi di allertare i miei amici di facebook su questa porcheria e poiché mi sembrava davvero grossa come porcheria, condivisi la nota con tutti gli utenti di facebook e non solo con i miei amici; non l'avessi mai fatto! Si scatenò il finimondo. Ricevetti like e commenti da persone che non conoscevo ma che già erano impegnate in questa lotta da molto prima di me.
    Da quella nota è iniziato tutto, per quanto mi riguarda, la condivisione di questa lotta e la conoscenza di tante meschinità che si svolgono intorno alle separazioni coniugali.
    A questa prima nota ne seguirono molte altre, e poi scritti vari; ho pensato, a cinque anni dall'inizio di questa avventura, di riunirli in un e-book; l'ho diviso in due volumi prendendo come linea di separazione tra essi la dichiarazione del Ministro della salute che nel 2012, il 18 ottobre, ha detto senza mezzi termini che la sindrome di alienazione genitoriale o PAS non ha alcuna base scientifica.
    Nonostante questa dichiarazione del Ministro della Salute sulla non scientificià di questi concetti, e la successiva sentenza della Suprema Corte di Cassazione i sostenitori della PAS hanno continuato la loro opera deleteria di manipolazione e disinformazione, rendendo necessari altre note e articoli di corretta informazione; questi faranno parte del secondo volume.

  25. Mazzeo A (2016), Ragioni negatorie della esistenza scientifica di una sindrome della alienazione parentale e strategie per il contrasto della relativa perizia, in Cassano G, Il minore nel conflitto genitoriale. Giuffrè Ed.

    Sommario

    1. La sindrome di alienazione genitoriale (PAS).
    2. Le critiche alla PAS dal punto di vista medico. - 2.1. Definizione. - 2.2. Eziologia. - 2.3. Epidemiologia. - 2.4. Sintomatologia. - 2.5. Quadro clinico. - 2.6. Fattori prognostici. - 2.7. La terapia della PAS.
    3. La situazione in Italia.
    4. Le critiche alla PAS della psichiatria e psicologia di lingua spagnola.
    5. Le critiche alla PAS del mondo giuridico nordamericano.
    6. Le perizie e le CTU, casi concreti e modalità di contrasto.

  26. Mazzeo A (2016), La PAS dal punto di vista psichiatrico, in AA.VV., Sguardi differenti. Il punto su sessismo, gender e alienazione genitoriale. Casa Editrice Mammeonline.

    Che dire? Che chi l'ha introdotta in Italia fosse all'oscuro delle polemiche statunitensi? Difficile da credere. Lo dimostra anche la protervia dei sostenitori della PAS nell'affermare che sarebbe stata compresa nella quinta edizione del DSM. Il DSM-5 è stato pubblicato, negli USA nel 2013 e in Italia nel 2014, e la PAS non vi è descritta, né come sindrome, né come disturbo, né come semplice alienazione parentale. Si sono rassegnati? Per nulla; il loro nume tutelare, William Bernet, è giunto ad affermare che anche se nel DSM-5 non sono scritte le parole 'alienazione parentale' nelle sue pagine c'è lo spirito della parental alienation.

  27. Mazzeo A (2017), Alienazione parentale e problema relazionale: le nuove denominazioni della PAS, in Oberto G e Cassano G, I diritti personali della famiglia in crisi. Giuffregrave; Ed.

    Sommario

    1. Una necessaria premessa.
    2. Le nuove denominazioni della PAS. - 2.1. La sindrome di alienazione genitoriale (PAS). - 2.2. L'alienazione parentale. - 2.3. Il problema relazionale genitore-bambino. - 2.4. Il Disturbo da comportamento relazionale parentale alienante.
    3. Le critiche alle CTU. - 3.1. L'amnesia infantile. - 3.2. I falsi ricordi. - 3.3 La Sindrome di Münchausen per procura. - 3.4. Sindrome della madre malevola. - 3.5 Il rischio evolutivo.
    4. Conclusioni.

  28. Mazzeo A (2018), Il problema della cosiddetta alienazione parentale: breve ricognizione storica e analisi della situazione attuale, in Cassano G, Corder P, Grimaldi I, L'alienazione parentale nelle aule giudiziarie. Maggioli Ed.

    Sommario

    1. Breve ricognizione storica. - 1.1. Alienazione parentale e sindrome di alienazione genitoriale (PAS). - 1.2 La disinformazione sulla PAS. - 1.3 Le associazioni di padri separati. - 1.4 La questione delle false accuse.
    2. La Carta di Noto. - 2.1 L'amnesia infantile. - 2.2 La suggestionabilità infantile. - 2.3 Il disturbo da stress post-traumatico. 2.4 I test di svelamento della menzogna (lie detector).
    3. Violenza in famiglia o mera conflittualità? - 3.1 La Convenzione di Istanbul. - 3.2 La pedagogia nera.
    4. Conclusioni.

  29. Mazzeo A (2021), Scritti contro la PAS e l'alienazione parentale. Vol. II. [link]

    La PAS è solo una grande quantità di denaro che cambia proprietario

    INTRODUZIONE
    Prima di iniziare questa seconda parte, che comprende il lavoro di corretta informazione sulla PAS svolto dal 2012, successivamente alla dichiarazione del Ministro della salute, sino al 2015-2016, va fatto una breve raccordo con il primo volume.
    Dopo il convegno internazionale svolto a Roma il 6 maggio 2011, con la partecipazione della D.ssa Sonia Vaccaro, il Movimento per l'Infanzia organizzò un analogo convegno in Puglia, a Oria, in provincia di Brindisi, per il 27 ottobre. In quei giorni ricevetti la richiesta, da contatti Facebook, di relazionare a un ulteriore convegno a Carrara, sempre sulla PAS. Accettai volentieri.
    Il convegno di Carrara si svolse il 27 gennaio 2012; ricostruendo adesso i fatti di allora, mi rendo conto dell'importanza che ha avuto nella lotta alla PAS.
    Venne organizzato, ma allora non lo sapevo, dal Coordinamento Donne della Regione Toscana del partito Italia dei Valori; il convegno rischiò di saltare per una serie di eventi avversi.
    Giunto a Pisa in aereo, mi recai alla stazione per prendere il treno diretto a Carrara; qui l'amara sorpresa: per via dello sciopero nazionale tutti i treni erano soppressi. Comunicai la cosa agli organizzatori e li tranquillizzai dicendo che avrei noleggiato un'auto per raggiungere comunque Carrara. A metàà strada mi telefonò una delle organizzatrici, allarmata, dicendomi che a Carrara c'era stato un terremoto e la maggior parte dei partecipanti aveva lasciato di corsa la sala del convegno. Mi chiese cosa volessi fare e le risposi che ormai ero quasi arrivato e anche se con poche persone la mia relazione l'avrei fatta ugualmente. In effetti erano presenti nella sala non più di dieci persone, per cui il convegno si risolse in una sorta di tavola rotonda tra i partecipanti.
    Bene, non lo sapevo ma i presenti che erano rimasti sfidando il terremoto, tra cui ricordo Frida Alberti, Claudia Bienaimé, Patrizia Bova, Graziella Candeloro, Clotilde Giurleo e Sara Vatteroni, erano quasi tutti attivisti del partito IdV; da quel gruppo è nata l'indignazione contro la PAS che ha portato alla sensibilizzazione dei leader del partito IdV e all'interrogazione parlamentare fatta a ottobre dello stesso anno dall'on. Antonio Borghesi, vice-capogruppo alla Camera del partito IdV. Interrogazione alla quale rispose il Sottosegretario alla salute, Prof. Adolfo Elio Cardinale.
    Successivamente al convegno di Carrara del 27 gennaio venni invitato, sempre nell'anno 2012 a relazionare ad altri convegni.
    L'11 febbraio a Firenze, invitato dalla D.ssa Maria Serenella Pignotti, pediatra e medico-legale; convegno del quale ho già parlato nel primo volume. Il convegno si svolse presso l'aula magna dell'Ordine dei Medici di Firenze e venne seguito attentamente dai presenti. Ricordo che a questo convegno era tra i relatori la D.ssa Francesca Ceroni, Giudice di Cassazione, attualmente Sostituto Procuratore Generale della Suprema Corte, che di recente ha fatto una pesante requisitoria circa l'uso dell'alienazione parentale nei processi di affidamento dei minori.
    Il 23 maggio a Macerata, invitato dalla Prof.ssa Alessandra Lumachelli, sociologa e scrittrice. Il convegno venne organizzato dall'A.S. Volley Lub con il patrocinio della Provincia e del Comune di Macerata e dell'Accademia delle Belle Arti di Macerata. Nella sua intervista la Prof.ssa Lumachelli si soffermò sull'abuso infantile. Nella mia relazione misi in evidenza l'inconsistenza scientifica della PAS.
    Il 4 giugno nuovamente a Firenze, invitato, questa volta, dalla Camera minorile.
    Come già riportato nelle ultime pagine del primo volume, l'11 ottobre 2012 si verificò l'episodio cosiddetto del bambino di Cittadella, e cioè il prelievo a opera del padre, avvocato, coadiuvato dalla polizia e dal CTU che aveva diagnosticato la PAS, di un bambino che venne sottratto alla madre e collocato in una comunità per minori; episodio che commentai con una nota su Facebook.
    Il 15 ottobre comparve in rete un documento di quelli che io chiamo soloni della psicologia giuridica, pomposamente intitolato "Documento psicoforense sull'alienazione genitoriale", firmato da 25 psicologi giuridici, tra i quali alcuni medici; il cambio di denominazione della PAS, da sindrome a non più sindrome, si affaccia per la prima volta con questo documento. Replicai con una mia nota mettendo in evidenza le contraddizioni e il tentativo di manipolazione messo in atto da questi soggetti. E mi meravigliò notevolmente il fatto che i medici firmatari non si rendessero conto dell'assurdità di ciò che sottoscrivevano.
    Il 18 ottobre ci fu la dichiarazione del Ministro della Salute sulla non scientificità della PAS; ritenevamo che, secondo il buon senso comune, non avremmo più sentito parlare di PAS o alienazione genitoriale e di ogni ulteriore concetto manipolativo che la riproponesse sia pure sotto mentite spoglie.
    Ci sbagliavamo; il 22 ottobre, a soli quattro giorni dalla dichiarazione del Ministro ecco sfornato, dalla turpe fucina dei sostenitori della PAS, un altro più corposo documento firmato questa volta da ben 67 professionisti sostenitori di questo orrido concetto; mascherato, questa volta come "Documento psicoforense sugli ostacoli al diritto alla bigenitorialitè e sul loro superamento".
    Sulla scorta della dichiarazione del Ministro della Salute, si pronunciarono contro l'uso della PAS nelle vicende separative anche gli Assessori alla Sanità delle Regioni Emilia Romagna e Toscana; nessuna risposta arrivò invece dall'Assessore alla Sanità della Regione Veneto, Luca Coletto, in forza alla Lega, pur sollecitato a pronunciarsi.
    La dichiarazione dell'Assessore Carlo Lusenti, della Regione Emilia Romagna, in seguito a una interrogazione del Consigliere Roberto Sconciaforni, Capogruppo di Rifondazione Comunista, è dell'11 novembre.
    Quella dell'Assessore Luigi Marroni, della Regione Toscana, in seguito una interpellanza dei Consiglieri Maria Luisa Chincarini, Marta Gazzarri e altri, del Gruppo Italia dei Valori è del 25 novembre.
    Sul concetto di PAS si pronunciarono anche la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici nella persone della D.ssa Roberta Chersevani, Coordinatore della Consulta deontologica nazionale e del Presidente Dr Amedeo Bianco, e la Società Italiana di Pediatra nella persona del Presidente, Dr Giovanni Corsello, su richiesta, in entrambi i casi, della D.ssa Maria Serenella Pignotti, pediatra e medico-legale.
    Ma facciamo un breve passo indietro; ci era stato segnalato un articolo di un nuovo arrivato nel mondo alla rovescia della PAS, un articolo che addirittura pretendeva di costruire un pedigree storico di questa spazzatura. Stavamo lavorando a una adeguata replica che pubblicammo appunto il 22 ottobre 2012.

  30. Mazzeo A (2021), L'alienazione parentale. [link]

    Il testo è un aggiornamento del precedente e-book, Sindrome di alienazione genitoriale (PAS) - Il grande imbroglio. Viene esaminato il passaggio da sindrome a semplice alienazione parentale, avvenuto dopo la dichiarazione del Ministro della salute italiano sulla non scientificità della PAS. Vengono esaminati anche i tanti sinonimi usati dagli psicologi giuridici nelle CTU per scongiurare le critiche di non scientificitè della PAS. Infine viene esaminata la questione del riifuto del minore.

  31. Mazzeo A (2021), Contro la PAS e l'alienazione parentale. Consulenze e pareri tecnici. Prima parte [link]

    Nel testo sono riportate alcune relazioni di consulenze tecniche di parte svolte negli anni scorsi e pareri tecnici, nei casi giudiziari in cui veniva diagnosticata la PAS, per confutare questo concetto antiscientifico. Perché la pubblicazione di questo materiale? La prima esigenza è quella informativa; sono ancora pochi coloro che conoscono l'orrore che devono affrontare le madri e i figli quando cercano di salvarsi dalla violenza in famiglia o addirittura dagli abusi sessuali, solo chi ci è passato lo sa. Poi per consentire, a chi sta vivendo l'orrore delle CTU, di trovare degli spunti per potersi meglio difendere dagli psicologi giuridici, ma anche dagli assistenti sociali, e contrastare le loro perverse teorie. Inoltre per evidenziare, se ancora ce ne fosse bisogno, il grave pregiudizio contro le madri da parte degli operatori psico-sociali ma anche giuridici, che domina e guida questi processi. Il quadro che emerge da queste vicende è desolante. Alcuni CTU mostrano con evidenza di essere in malafede; pur avendo sotto gli occhi la palese incapacità genitoriale di alcuni padri, emersa dai colloqui e dai test psicologici da loro stessi somministrati, non ne hanno preso atto, cercando in ogni modo di danneggiare le madri e i bambini. In altri casi è palese la totale incapacità di alcuni professionisti di svolgere il delicato incarico di CTU. Il concetto di alienazione parentale è solo una strategia processuale per difendere il genitore violento o pedofilo, il suo obiettivo è quello di occultare la violenza in famiglia su donne e minori. I CTU favorevoli all'applicazione del concetto di alienazione parentale tenderanno pre-giudizialmente, cioè ancora prima di iniziare l'accertamento peritale, a ridimensionare se non proprio negare quanto denunciato dalle madri, o comunque dai genitori protettivi verso i minori, e cioè l'esistenza in quella vicenda di violenza o di abusi sessuali; si approcciano alla CTU con la convinzione che il rifiuto del bambino verso un genitore sia causato dalla manipolazione psicologica operata dall'altro genitore. Scalfire questa certezza è praticamente impossibile. È come se, in senso metaforico, per valutare reati connessi a fatti di mafia venissero incaricati esperti che negano la mafia; perché la violenza contro le donne ha la stessa valenza sociale della mafia. Il muro di omertà intorno queste vicende deve essere squarciato; questo testo, come i precedenti, si propone di cominciare ad aprire qualche crepa.

  32. Miller A (2008), La persecuzione del bambino. Le radici della violenza. Bollati Boringhieri. [link]

    L'opinione pubblicaè invece ancora ben lontana dall'aver consapevolezza che tutto ciò che capita al bambino nei suoi primi anni di vita si ripercuote inevitabilmente sull'intera società, che psicosi, droga e criminalità sono l'espressione cifrata delle primissime esperienze. Questo dato di fatto non viene perlopiù riconosciuto o è ammesso soltanto sul piano intellettuale, mentre la prassi (intendo la prassi politica, giuridica o psichiatrica) resta pur sempre saldamente dominata da concezioni medievali, intrise di proiezioni del Maligno, poiché l'intelletto non raggiunge la sfera emotiva. È possibile acquisire una conoscenza emotiva tramite un libro? Non lo so, ma la speranza che attraverso la lettura possa mettersi in moto, in questo o quel lettore, un processo interiore mi pare sufficientemente fondata per non rinunciare a tentare questa via.

  33. Mottola MG (2011), Confessioni di uno stalker pentito. Una storia vera. Dalai Editore.

    "Cucciolo ti avevo offerto una tregua, ma tu vuoi portarmi a farti del male? Non ti basta quello che hai fatto facendomi passare per il cattivo di turno? Ma vedi cucciolo, la differenza tra il mio odio e il tuo è forte. Il tuo è di paura per come passerai questi ultimi giorni. Lo sai che se non mi aiuta il destino a saperti morta sarò io a farlo. È appunto di questo che devi aver paura, del destino che ti sei costruita con le tue mani e non di me, perché comunque vada sarai stata tu a volerlo in un modo o nell'altro. Il mio odio verso di te invece passa prima dal cuore che interferisce ogni volta che ti penso e poi verso di te. Come se mi volessi dare del tempo per cercare la soluzione migliore tra queste: ucciderti, aspettare che lo fai tu da sola oppure ucciderti e uccidermi assieme a te

  34. Olzai G (2014), Abuso sessuale sui minori. Scenari, dinamiche, testimonianze. Antigone Edizioni.

    Il suo e gli altri racconti, registrati dai pm, sono riportati nel libro, atroce e intenso, "Abuso sessuale sui minori. Scenari dinamiche e testimonianze", edizioni Antigone, scritto dalla ricercatrice Giuliana Olzai, che ha vagliato tre anni di 180 processi e sentenze del tribunale di Roma, 196 imputati, il 77 per cento condannati per abusi su 185 bambine e 53 maschi. Tutti vittime di pedofili, soprattutto di parenti (29%), aggrediti da conoscenti e vicini di casa o, appunto, amici di famiglia (39%). Orchi che, nella metà dei casi, grazie ad attenuanti e meccanismi di legge, hanno avuto pene miti: "Due anni in media", spiega Olzai. "Inoltre, solo dal 2013 è previsto che dopo il verdetto non si avvicinino ai luoghi frequentati dai bambini e non lavorino a contatto con loro per almeno un anno; mentre questo divieto in Francia è perpetuo".

  35. Panksepp J e Biven L (2014), Archeologia della mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane. Raffaello Cortina Ed.

  36. Patric J (2020), La loi des père. Une enquète choc sur l'aveuglement de la Justice e de la société face l'inceste et la pédophilie. Édition du Rocher.

    Les défenseurs de cette idéologie ont pris l'habitude de se citer entre eux. Une dizaine d'auteurs dans le monde suffisent pour 'sourcer' des articles de manière circulaire et leur donner une apparence de scientificité. Beaucoup d'articles mettent en avant des résultats cliniques de manière péremptoire, sans donner aucune source ni faire état de leur méthodologie. Aussi, des recherches ont-elles été entreprises à propos de leur fiabilité scientifique ou de l'absence de celle-ci. Des chercheurs de l'université d'Oxford ont analysé méthodologiquement trente-neuf études publiées qui forment le corpus central du SAP. Les auteurs ont relevé la taille des échantillons utilisés, la façon de les constituer, la manière d'analyser les données recueillies. Il en ressort qu'aucune n'obtient un score d'haute qualité, trente-deux publications étant mème classées comme de (très) faible qualité. En effet, la majorité de ces travaux n'utilise qu'un faible échantillon, sans groupe témoin, parfois en ne s'appuyant que sur les déclarations du parent qui se dit rejeté. La conclusion des auteurs est sans appel : les travaux évalués n'apportent aucune preuve empirique. Il s'agit d'un ensemble de textes qui tentent de valider des valeurs culturelles stéréotypées.
    ...
    Certains des scientifiques consultés par le DSM ont répondu par une véritable leçon de science, estimant que le concept se fonde sur une "majorité d'articles qui sont essentiellement polémiques, des points de vue personnels et des descriptions cliniques d'un petit nombre de cas provenant d'échantillons non tirés au sort l'avance (non randomisés)". Leur charge est sans merci: "l'estimation faite de la prévalence du problème est inadéquate", "les auteurs ne font pas référence aux études empiriques qui sont plus rigoureuses [ ] or ces études aboutissent des hypothèses contraires selon lesquelles l'aliénation parentale peut se distinguer de mani re fiable du processus dans lequel un enfant se détache avec réalisme d'un parent, parce que ce dernier a une attitude éducative problématique ou abusive". Autrement dit, un enfant peut vouloir écarter l'un de ses parents qui aurait un comportement abusif. Sans qu'il soit question d'aliénation parentale.

  37. Patric J (2022), La legge dei padri. Traduzione a cura di Simona D'Aquilio. Edizioni La Bussola. [link]

    La legge dei padri è la fedele narrazione di ciò che, spesso, accade dentro i tribunali quando una donna denuncia un partner per le violenze subite insieme ai propri figli, talora vittime anche di abusi sessuali incestuosi. La macchina infernale che si mette in moto e che Patric Jean descrive trattando casi giudiziari francesi, è identica a quella che agisce all'interno della giustizia italiana e conduce alla rivittimizzazione di donne e bambini. Quali sono i motivi e le radici di una giustizia così distorta? L'autore cerca di rispondere a questa domanda fornendo una ricostruzione storica, sociologica ed antropologica che svelerà quanto la pedocriminalità sia tutt'oggi potente e resistente.

  38. Persico N (2013), Spaghetti paradiso. Baldini & Castoldi.

    È un po' come la mafia, avvocato. Ho riletto il 416 bis: lei aveva ragione su tutti i fronti, naturalmente. È una questione di visione d'insieme. In questo caso però si tratta di stalking. Anzi di manipolazione. Certi elementi, visti singolarmente, non danno indicazioni sufficienti. In realtà si tratta di qualcosa di più complesso. Come dire: le molestie stanno allo stalking come le bombe nei negozi stanno all'associazione di tipo mafioso.

  39. Petrucci M, Spina N (2025), L'origine del male non è sconoscita. Saggio su Alice Miller. Curcio.

    In questo saggio, le autrici, cercano di fornire le risposte, indagano sviluppando il pensiero di Alice Miller, la nota psicologa e psicoanalista svizzera, evidenziando il suo lavoro pionieristico sulla psicologia dell'età evolutiva e sugli effetti negativi degli abusi psicofisici sui bambini, specialmente all'interno della famiglia. Il manoscritto si presenta come un'opera innovativa nel suo genere perch´ vi è una descrizione esauriente della vicenda umana della psicoanalista più controcorrente della Storia della Psicologia. Vengono riportate le vite di personaggi di rilievo come A. Hitler, N. Ceausescu e M. Monroe per avvalorare la tesi secondo la quale "l'origine del male che caratterizzò le loro esistenze sia conosciuta, perché associabile agli abusi subiti per tutta la loro storia infantile da parte delle prime figure di attaccamento". Nel testo sono discusse la Pedagogia Nera, il Testimone Compassionevole, le conseguenze degli abusi psicofisici sui bambini, come forma di violenza tenuta nascosta con omertà dall'intera società. Le autrici auspicano un risveglio della coscienza collettiva per abbassare il livello di ipocrisia generale circa il ruolo della violenza perpetrata sui bambini, chiamata banalmente "educazione" da molti adulti di oggi. Con i contributi delle psicoterapeute Maria Rita Parsi e Erica Francesca Poli.

  40. Pignotti MS (2017), I nostri bambini meritano di più. Umberto Soletti Editore.

    Ecco cosa ho visto, appena fuori dal mio Ospedale, bambini privati del loro bene più grande: la mamma e, in senso più lato, della famiglia. A tutto dispetto delle svariate Convenzioni e normative che dichiarano come il bambino debba crescere nella famiglia dove è nato o, se non ce l'ha, in un'altra famiglia. Ma in una famiglia, non in un istituto. Dichiarazioni che tutelano il diritto agli affetti, all'integrità psicofisica, alla crescita armonica, alla protezione dalla violenza. Nel sociale, nei Tribunali, invece, ho visto bambini trattati come pacchi postali e come oggetti di cura, con violenza e senza nessun rispetto per la loro dignità: sempre e solo con la scusa del "migliore interesse" del bambino, naturalmente...

  41. Reale E (2016), Oltre la PAS: il percorso della vittimizzazione secondaria di donne e minori, in Cassano G, Il minore nel conflitto genitoriale. Giuffrè Ed.

    Sommario

    1. La violenza contro le donne e la convenzione di Istanbul.
    2. Il ruolo dei minori nel processo di vittimizzazione secondaria delle madri: gli esiti per maltrattamento assistito e diretto.
    3. I minori e le donne di fronte alla violenza domestica in fase post-separativa.
    4. La risposta italiana alla violenza domestica nelle pratiche giudiziarie.
    5. Le prassi e gli strumenti che colludono con la vittimizzazione secondaria: ottiche di superamento.
    6. Incapacità dei valutatori(CTU/CTP/Consulenti a vario titolo).
    7. Ipotesi per la formulazione di linee di indirizzo.

  42. Reale E (2017), La PAS e la vittimizzazione secondaria approdano alla Corte Europea dei diritti dell'uomo, in Oberto G e Cassano G, I diritti personali della famiglia in crisi. Giuffrè Ed.

    Sommario

    1. Il ricorso alla PAS.
    2. La Convenzione di Istanbul indica natura e rischi della violenza ed allerta le istituzioni sul fenomeno della vittimizzazione secondaria.
    3. Il rischio vittimizzazione secondaria delle donne si consuma soprattutto nei tribunali sulle questioni post-separative dell'affido dei figli.
    4. Il ruolo dei tecnici nei rischi di vittimizzazione secondaria delle donne.
    5. Le attuali norme a tutela delle vittime.
    6. La risposta italiana alla violenza domestica nelle pratiche giudiziarie.
    7. La Corte europea ultima tappa della vittimizzazione secondaria. L'art. 8 e il contrasto con la Convenzione di Istanbul.
    8. Le critiche al caso Strumia - 8.1 Prima Contestazione della Corte alle istituzioni italiane: aver lasciato trascorrere colpevolmente il tempo senza giungere in breve ad una soluzione del problema della relazione padre-figlia. - 8.2 Seconda contestazione della Corte al governo italiano sull' efficacia delle misure adottate dal Tribunale. - 8.3 In conclusione.

  43. Roia F (2017), Crimini contro le donne. Politica, leggi, buone pratiche. Franco Angeli Editore.

    Alcuni operatori di polizia giudiziaria ... accolgono le donne che vogliono denunciare la violenza del compagno con indicazioni incoraggianti del tipo signora ci pensi bene, è il padre dei suoi figli, poi arrivano le assistenti sociali e le portano via i bambini, le separazioni costano, lei non ha prove. ... Sul piano squisitamente giuridico il pregiudizio si trasforma in errore tecnico. Così nella aule di giustizia si sostiene che se ci sono periodi di tranquillità nella vita familiare il maltrattamento ... non può sussistere; che se la donna testimone non ripete esattamente le stesse cose ... non può essere considerata attendibile; che la denuncia, soprattutto quando c'è una separazione in corso, può essere strumentale. ... Malgrado la legge lo vieti c'è sempre poi la voglia di andare a indagare sulla vita della vittima, per indagare la sua sessualità, le frequentazioni, il ricorso ad alcool od a sostanze stupefacenti. ... Il pregiudizio che si nasconde anche sotto le toghe travolge l'equilibrio del processo e a volte sfiora l'inascoltabile. ... La vittimizzazione secondaria può essere definita "una condizione di ulteriore sofferenza e oltraggio sperimentata dalla vittima in relazione a un atteggiamento di insufficiente attenzione, o di negligenza, riconducibile alle modalità di supporto da parte delle istituzioni, spesso connotate da incapacità di comprensione e di ascolto delle istanze indiviuali che si proiettano sulla esperienza vittimizzante a causa di una eccessiva routinizzazione degli interventi". ... Pur nell'evidente rispetto delle regole che impongono un vaglio particolarmente rigoroso del racconto accusatorio della vittima, dobbiamo comprendere che il processo non deve essere fatto alla donna ... Una risposta giudiziaria scomposta e negazionista, in presenza di situazioni di maltrattamento facilmente accertabili, rappresenta una nuova forma di violenza.
    Il Dr Fabio Roia è Presidente del Tribunale di Milano dal 2024.

  44. Romito P (2011), Un silenzio assordante. La violenza occultata su donne e minori. Franco Angeli.

    Questo libro tratta delle violenze maschili su donne e minori ma soprattutto dei meccanismi che la societ mette in atto per non vederle, anzi, per occultarle attivamente. Nasce da una contraddizione: da una parte, l'evidenza dei passi avanti giganteschi nella consapevolezza delle violenze e nelle azioni per contrastarle. Dall'altra, il cosiddetto "contrattacco": idee, pratiche, leggi di segno opposto, che tendono a discreditare le vittime e ridare potere agli aggressori.
    Il libro descrive le relazioni tra le discriminazioni nei confronti delle donne e le violenze contro di loro, proponendo un modello per capire la violenza maschile al di l di facili interpretazioni in termini di "follia", "passione", o "istinti" degli aggressori. Propone poi degli strumenti interpretativi per analizzare le modalit di occultamento a livello individuale e collettivo: dalla strategia della legittimazione delle violenze, come il delitto d'onore, a quella della negazione, come nel caso dell'incesto. Tra le tattiche: l'eufemizzazione del linguaggio; la disumanizzazione delle vittime e la loro colpevolizzazione; le interpretazioni abusive in termini di psicologia individuale o di natura, e cioè psicologizzazione e naturalizzazione; la separazione delle varie tipologie di violenza in entità distinte.

  45. Romito P (2013), La violenza di genere su donne e minori. Un'introduzione. Franco Angeli.

    Dalla Presentazione
    Dal 2000, anno in cui è stata pubblicata la prima edizione, questo libro è stato utilizzato per la formazione da centinaia di operatori socio-sanitari e delle forze dell'ordine, operatrici dei Centri anti-violenza e studenti e studentesse, contribuendo ad una miglior conoscenza delle violenze sulle donne e sui minori e delle strategie per contrastare le violenze e aiutare le vittime.
    Questa versione, integrata con alcuni nuovi capitoli, fornisce uno strumento aggiornato e flessibile, che unisce attenzione ai risultati delle ricerche più recenti, discussione delle questioni controverse e chiarezza nell'esposizione. Scritto in uno stile semplice, il libro è accessibile anche a chi, pur non essendo uno specialista, voglia informarsi, riflettere e agire in proposito.

  46. Romito P, Folla N, Melato M (2017), La violenza sulle donne e sui minori. Una guida per chi lavora sul campo. Carocci Editore.

    La violenza contro le donne e i minori è frequente, ha effetti devastanti sulle vittime e sull'intera comunità, ma rimane spesso invisibile. Le risposte sociali in proposito sono a tutt oggi ancora frammentate o insufficienti. Il volume si rivolge a coloro che, nel loro lavoro, incontrano vittime di violenza e vogliono aiutarle. Per capire il fenomeno e intervenire correttamente è essenziale un approccio di rete. Per questo, il libro ha un taglio multidisciplinare: hanno collaborato, infatti, esperti di vari ambiti - servizi sociosanitari, magistratura, forze dell'ordine, scuola, associazioni femminili, università - vincendo la sfida di realizzare un testo coerente, pur nella diversità di punti di vista e di linguaggi. Questa nuova edizione tiene conto delle novità degli ultimi anni, soprattutto sul piano legislativo, cogliendo così l'occasione per arricchire il testo, che, chiaro, preciso e ricco di indicazioni pratiche, è uno strumento indispensabile per la formazione sul tema e per tutti coloro che sono impegnati a contrastare la violenza e a sostenere le vittime.

  47. Rutschky K (2015), Pedagogia nera. Mimesis Edizioni.

    Quella bambina parlò con molta precisione del trauma che aveva subito da parte dello zio. Un atto di esibizionismo violento, una forma di abuso sessuale. Raccontò le cose con franchezza in ogni dettaglio come una sequenza filmica, dichiarandosi "spaventata", "costretta", "sola". Raccontò poi della nonna che con la scusa di pettinarla le tirava i capelli. O le faceva pressione con la forza dei polpastrelli e con le unghie sulla testa fino a farle male.Parlò anche di un buco nero dove la nonna ha detto allo zio di buttarsi.
    ...
    Probabilmente il più importante libro, il più rilevante movimento del pensiero sui bambini, sulla violenza, sull'educazione, sul potere e sul male del XX secolo. (dall'introduzione a cura del Prof. Paolo Perticari, Ordinario di Pedagogia generale e Filosofia dell'educazione all'Università di Bergamo).

  48. Shatzman M (1974), La famiglia che uccide. Feltrinelli.

    Il mio studio è un tentativo di collegare la mente di un adulto, considerato pazzo, al comportamento del padre verso di lui quando era bambino. Non possiamo mai essere sicuri di che cosa sia accaduto realmente fra un genitore e un figlio. Sarebbe così anche se fossimo stati presenti, poiché possiamo sperimentare il comportamento dell'uno verso l'altro ma non il vissuto che uno ha dell'altro...Non mi occupo qui di eventi traumatici isolati che possono essere accaduti una o due volte nell'infanzia di Schreber, ma di modelli di avvenimenti che si verificarono periodicamente e che possono essere collegati a modelli di avvenimenti da lui vissuti ripetutamente durante la sua "malattia di nervi".

  49. Vaccaro D, Barea Payueta C (2009), El pretendido Síndrome de alienación parental. Un instrumento que perpetúa el maltrato y la violencia. Desclée De Brower.

    El "SAP" es un neomito, una construcción específica aplicada a los conflictos que surgen entre los hijos, los padres y las madres tras la sepa-ración, para explicar los acontecimientos de forma coherente con lo que ha sido la posición histórica del patriarcado y con los roles atribuidos a cada uno de los progenitores. Como tal neomito parte del núcleo primordial de los mitos existentes sobre los hombres y las mujeres, y utiliza algunos de sus elementos para elaborar otro, adaptado al nuevo contexto de forma que no parezca que se hace una reivindicación de los privilegios del padre, sino una defensa de lo más justo. Para conseguir ese objetivo aparece revestido de tres elementos esenciales que evitan el rechazo de la desconsideración, lo que podría entenderse como la capacidad de superar el obstáculo frontal de las mura-llas que rodean el escenario social, y una vez dentro liberar toda su carga ideológica entre los individuos que los contemplan. Estos tres elementos fundamentales son la neutralidad, el cientificismo y el objetivo dirigido al interés común.

  50. Vaccaro S, Barea Payueta C (2011), La presunta sindrome di alienazione genitoriale - Uno strumento che perpetua il maltrattamento e l'abuso. EdIt Edizioni, Firenze. [link]

    Laddove si presenti una situazione conflittuale in cui il minore denunci uno dei genitori (generalmente il padre) per abusi e violenze, i sostenitori della PAS ricorrono a questa teoria per ribaltare le accuse. La PAS, infatti, negando la realtà dell'alta incidenza di violenza domestica maschile, riconduce le accuse e il disagio sofferto dal minore ad un vero e proprio lavaggio del cervello programmato dalla madre per screditare l'altro genitore ed ottenere la custodia esclusiva. L'effetto intimidatorio che produce la sola menzione della PAS nella giustizia fa sì che alcuni professionisti la utilizzino per ricolvere le controversie legate all'affidamenti, mettendo a tacere la voce di molte donne, bambini e bambine. La comparsa della PAS in qualsiasi conflitto giudiziario riconduce ogni accusa all'alienazione paterna e trasforma automaticamente le vittime in carnefici.

  51. Vaccaro S, (2023), Violencia vicaria. Golpear donde más duele. Delsclée De Brouwer. [link]

    Basado en su labor, junto a la Asociación de Mujeres de Psicología Feminista, en la primera investigación acerca de la Violencia Vicaria extrema en España sobre el análisis de datos de 400 casos (2021), y en su observación profesional como psicóloga y perita forense de cientos de casos reales, este libro acerca por primera vez una amplia investigación de más de una década sobre la Violencia Vicaria. Escrito por la profesional que ha acuñado el término Violencia Vicaria, se trata de un libro contemporáneo para comprender esta forma de violencia contra las mujeres que hoy se nombra en todo el mundo. La Violencia Vicaria es otra forma de violencia contra la mujer, donde el hombre violento utiliza a las hijas e hijos para dañar a la madre, sabiendo que son su parte más vulnerable. Su expresión extrema es el asesinato o la desaparición, un golpe del que, sabe, la mujer no se recuperará jamás, explica la autora. La Violencia Vicaria ha sido incluida en el Pacto de Estado contra la Violencia de Género en España, permitiendo que las madres cuyos hijos e hijas hayan sido asesinados por su pareja sean consideradas víctimas de violencia de género. En la actualidad, el concepto integra el corpus jurídico de España y de países como México, mientras que en América latina se estudia su incorporación como un factor central del Derecho de las mujeres a vivir una vida libre de violencias. Sonia Vaccaro es licenciada en Psicología por la Universidad de Belgrano (Buenos Aires, Argentina) con especialidad clínica y por la UNED (España). Ejerce como Psicóloga desde 1981. Es perita forense y experta en victimología y Violencia basada en el Género desde 1990. Ha publicado, entre otros, ¿Qué hacer si mi hija ha sido maltratada? (2005) y El Pretendido síndrome de alienación parental (2009), además de colaboraciones en varios libros internacionales. Radicada en España, está adscrita al Turno de Oficio de Peritos del Tribunal Superior de Justicia de Madrid. En 2022 recibió el Reconocimiento Meninas por su tarea en la Investigación para la transformación social y contra la Violencia de Género entregado el 25N por la Delegación de Gobierno contra la violencia de Género del Ministerio de Igualdad de España.

  52. Vitale A (2008), Il deficit parentale. Origine e cura delle nevrosi.