Distratta dagli altri. Sempre presente negli altri e per gli altri. Fuori da miei problemi grazie ai problemi altrui. Improvvisamente costretta ad un viaggio dentro me stessa. Un viaggio solitario, forzato, doloroso. Un viaggio che non prevede valigie, né la possibilità di scegliere cosa o chi portare! Un viaggio non verso luoghi ma dentro i miei pensieri. Un viaggio di sensazioni nuove, senza sole, senza terra, senza cielo, senza mare. Un viaggio dove ho dovuto inventarmi il sole, la terra, il cielo, il mare. Un viaggio innaturale e quanto mi manca la natura. Ogni elemento che appartiene alla natura, dal sassolino alle grandi sterminate distese di azzurro e di verde, sdrammatizza, quasi annulla, la grande sofferenza! Un viaggio intorno al mondo, tra gli sguardi della gente e i colori dei paesaggi, arricchisce la vita e regala ossigeno ai sogni. E se in giro non ti piace ciò che vedi, chiudi gli occhi e puoi sognare. Un viaggio dentro me stessa, senza me stessa, toglie fiato. Diventa forte il desiderio di non chiudere MAI gli occhi! Preghi, preghi, preghi, affinché chiudendo gli occhi tu possa vivere nei tuoi sogni e non nei tuoi pensieri che non riconosci più. In quel viaggio ho conosciuto il reale significato dell’ingiustizia e dell’impotenza. Indescrivibile, inaspettato, il rientro dal viaggio è un ritorno non alla vita ma alla MIA vita. Non è rinascere ma è nascere. Intraprendo i miei primi passi. Assente dal mio sogno, assente da me stessa. La mia essenza nelle mie assenze. |
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